Estero

Mali, soldati in rivolta arrestano presidente e primo ministro

Tentativo di golpe nel paese africano. Domani riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu

(Keystone)
18 agosto 2020
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Bamako – Il presidente del Mali, Ibrahim Boubacar Keita, e il primo ministro Boubou Cisse sono stati arrestati dai militari insorti oggi a Bamako. Lo ha dichiarato alla Dpa l'ufficiale dell'esercito Sidi Gakou. Secondo il sito Maliwen, il presidente, soprannominato Ibk, e il premier sono stati arrestati nel pomeriggio a Bamako dai rivoltosi. "Noi abbiamo preso il controllo del presidente della Repubblica e del suo primo ministro - ha dichiarato il leader dei militari ammutinati - ci siamo recati alla sua residenza dove si trovava con il primo ministro. Sono ora nelle nostre mani e ci stiamo dirigendo a Kati". A Kati, località a circa 15 chilometri dalla capitale, si trova la base che questa mattina è stata teatro dell'ammutinamento dei militari.

La reazione di Onu, Ue ed Ecowas

In serata fonti diplomatiche a New York hanno riferito di una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu sul Mali prevista domani. Il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha già chiesto il "rilascio immediato e senza condizioni" del presidente del Mali, si legge in una nota del portavoce. L'Unione europea "condanna con forza" il tentativo di colpo di stato in Mali e rifiuta "ogni cambiamento anti-costituzionale" che "non può essere in nessun caso una risposta alla profonda crisi socio-politica che sta spaccando il Paese". Lo ha scritto su Twitter l'Alto rappresentante per la politica estera europea Josep Borrell. Anche il capo della Commissione dell'Unione Africana (UA), Moussa Faki Mahamat, ha chiesto l'immediato rilascio condannando "ogni tentativo di cambiamento incostituzionale". L'associazione degli stati dell'Africa occidentale (Ecowas) ha chiesto il ripristino dell'ordine pubblico ed esortato i militari a tornare immediatamente nelle loro caserme.

L'ombra del terrorismo islamico

Il Mali da mesi sta attraversando una crisi politica: l'opposizione chiede le dimissioni del presidente. La sua popolarità era diminuita notevolmente di fronte alle accuse di corruzione e di brogli elettorali. Viene anche criticato poiché ritenuto non in grado di controllare il pericolo rappresentato dal terrore islamista. Recentemente nel Paese si sono ripetute grandi e violente proteste. L'Ecowas aveva cercato di mediare tra Keïta e il leader del movimento di protesta, l'imam Mahmoud Dicko. D'altronde, diversi gruppi terroristici islamisti sono attivi in Mali - così come in altri Paesi della regione del Sahel - e alcuni hanno giurato fedeltà allo Stato islamico o ad al-Qaeda. Gruppi per i diritti umani come Amnesty International sono sempre più preoccupati per la crescente violenza. Circa 250'000 persone sono già state sfollate a causa degli attacchi.

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