Estero

Superata la soglia dei 3 milioni di contagi negli Usa

Altra giornata record con oltre 62mila contagi. Il presidente Trump attacca l'epidemiologo Anthony Fauci.

Trump e Fauci
(Keystone)
8 luglio 2020
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Washington - Gli Stati Uniti superano i tre milioni di casi di coronavirus dopo un'altra giornata record con oltre 62 mila contagi, mentre i morti sono oltre 131 mila, confermandosi cosi' il Paese di gran lunga più colpito al mondo e quello che ha reagito peggio.

Gli Usa avevano impiegato tre mesi per raggiungere un milione di casi a fine aprile, tanto quanto la Ue. Ma da allora hanno registrato altri due milioni di infezioni, contro le 270 mila in Europa. L'ultimo milione è stato totalizzato in meno di un mese. Di questo passo, secondo le proiezioni dell'università di Washington, potrebbero esserci almeno 208.255 vittime entro il primo novembre, due giorni prima delle elezioni: un numero che scenderebbe a 162.208 se il 95% della popolazione indossasse la mascherina in pubblico.

Trump e Fauci ai ferri corti

La verità è che l'America è "non è mai uscita dalla prima ondata" della pandemia, come ha spiegato Anthony Fauci, il maggior esperto di malattie infettive americano, membro della task force della Casa Bianca contro il covid-19.

Ma Donald Trump si ostina a negare la realtà e attacca apertamente lo scienziato, dopo aver annunciato il ritiro degli Usa dall'Oms per la gestione della pandemia: "siamo in una buona posizione posto e penso che nel giro di due-tre-quattro settimane saremo in una posizione eccellente. Non sono d'accordo con lui. Il dottor Fauci aveva detto non indossate le mascherine e ora dice di indossarle, aveva detto di non chiudere alla Cina mentre io l'ho fatto ugualmente. Non ho ascoltato i miei esperti e ho vietato l'ingresso alla Cina. Se non l'avessi fatto oggi staremmo peggio. E invece abbiamo fatto un buon lavoro".

Personale medico inviato negli Stati del sud

Il tycoon afferma inoltre su Twitter che "il tasso di mortalità è sceso di dieci volte!". "Narrativa falsa", replica Fauci. I casi continuano ad aumentare in oltre 30 dei 50 Stati, con numeri record in California e soprattutto in quelli del sud, dove il vicepresidente Mike Pence ha inviato altro personale medico. In Texas e in Florida ci sono stati oltre 10 mila casi nelle ultime 24 ore ma non c'è un lockdown statale e in alcune città i reparti di rianimazione sono quasi al collasso. Come in Arizona, dove il numero quotidiano dei morti (42) è raddoppiato in un mese e quello dei ricoverati è triplicato.

Nonostante ciò, il tycoon insiste per riaprire le scuole in autunno, minacciando di tagliare i fondi pubblici e accusando i Cdc, l'agenzia per il controllo delle malattie, di aver diffuso linee guida troppo "dure" e "costose" in materia. Un monito, quest'ultimo, che ha spinto in poche ore i Cdc ad annunciare direttive più morbide. "Non è una questione di se ma di come riapriranno le scuole" in autunno, ha rilanciato la segretaria all'educazione Netsy DeVos. Ma spetta a Stati, contee e città decidere autonomamente.

Scuole, Cuomo e de Blasio frenano

"Le riapriremo solo se sono sicure", gli ha risposto il governatore di New York Andrew Cuomo, mentre il sindaco della Grande Mela Bill de Blasio ha anticipato che le scuole pubbliche non apriranno interamente a settembre: le lezioni in classe ci saranno solo due o tre giorni alla settimana e le famiglie potranno scegliere la soluzione mista fra la presenza fisica e le classi online oppure per l'insegnamento totalmente da remoto.

Intanto il Brasile, il secondo Paese più colpito dalla pandemia, ha registrato oltre 66 mila nuovi casi ma il suo presidente Jair Bolsonaro, anche se contagiato, continua a ignorare la drammatica situazione della sua nazione. Allarme rosso anche per l'Iran, con un nuovo record giornaliero di vittime (200) e un totale che supera quota 12 mila.

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