Estero

Altri 1'189 positivi al Covid-19 in Italia. E 525 decessi

A New York e in Gran Bretagna prolungato il lockdown. Mentre in America latina le persone positive hanno superato quota 80'000

Nuovi contagi (Keystone)
16 aprile 2020
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Altri 1'189 casi in Italia

Sono complessivamente 106'607 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento di 1'189 rispetto a ieri, quando l'aumento era stato di 1'127. Le vittime dopo aver contratto il coronavirus sono 22'170, con un aumento rispetto a ieri di 525 (ieri l'aumento era stato di 578). Le persone guarite sono 40'164, si tratta di 2'072 in più di ieri, quando l'aumento dei guariti era stato di 962. Il numero dei contagiati totali dal coronavirus in Italia - compresi morti e guariti - è di 168'941, con un incremento rispetto a ieri di 3'786.

In Francia i morti sono ora quasi 18'000

Sono 11'060 i decessi in ospedale dall'inizio dell'epidemia di Coronavirus in Francia, con un aumento di 417 nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 514). A questi si aggiungono 6'860 morti nelle case di riposo, per un totale di 17'920 decessi in totale, secondo il conteggio annunciato dal direttore generale della Sanità, Jerome Salomon. Continua per il secondo giorno consecutivo il calo delle persone ricoverate per coronavirus, così come il numero dei pazienti nei reparti di rianimazione.

Altre tre settimane (almeno) di lockdown in Gran Bretagna

Il Regno Unito resta in lockdown per almeno altre tre settimane sullo sfondo di un situazione segnata da oltre 100'000 contagi da coronavirus diagnosticati e centinaia di morti al giorno. L'annuncio, scontato, è giunto oggi sulla base della raccomandazione di un comitato di consulenti scientifici (Sage) dal ministro Dominic Raab, supplente del convalescente Boris Johnson alla guida del governo Tory. Raab ha detto che le restrizioni sociali imposte dal 23 marzo stanno funzionando, ma che non è certo che il picco sia stato superato. Ha inoltre spiegato che «nessuna delle restrizioni» per ora introdotte potrà essere rimossa finché non si saranno determinate 5 condizioni base: garantire che vi sia spazio sufficiente negli ospedali per assistere le persone; verificare «un significativo e continuo» calo nel numero di morti quotidiane; avere dati affidabili su una diminuzione dei contagi a livelli gestibili; assicurare piena disponibilità di test e dotazioni di protezione personale; essere certi che nessuna modifica possa produrre una seconda ondata sul servizio sanitario (Nhs). Ha quindi ripetutamente detto di non voler dare alcuna indicazione su piani di exit strategy delle misure in atto sino a quando il governo non avrà rassicurazioni validate dai suoi «consiglieri medici e scientifici» su questi 5 punti.

Un alleggerimento «prematuro» sarebbe «irresponsabile», ha avvertito, spalleggiato dal consigliere scientifico del governo Patrick Vallance e dal chief medical officer Chris Whitty, e potrebbe innescare «una seconda ondata» di contagi e un'impennata di morti. Oltre a provocare e allontanare in definitiva ulteriormente le prospettive di ripresa economica dai contraccolpi della pandemia. Allo stesso tempo Raab ha riconosciuto che la popolazione britannica nel complesso sta seguendo ora disciplinatamente le indicazioni e rivolgendosi in modo diretto alla gente ha ammesso che il lockdown è pesante, invitandoli tuttavia a resistere «ancora per un po'» per evitare di «disperdere il grande sforzo nazionale» fatto finora per combattere il virus e rendere vano il sacrificio di tanti morti.

Dominic Raab non è entrato comunque nel merito delle stime avanzate in mattinata dal professor Neil Ferguson, dell'Imperial College di Londra, un altro dei consiglieri del governo, esperto di modelli matematici applicati alle epidemie, secondo il quale bisognerà preparasi a tempi lunghi. E a un mantenimento di «qualche forma di distanziamento sociale», anche quando il lockdown dovesse essere allentato, destinata a protrarsi «finché non sarà disponibile un vaccino» alla portata di tutti: ossia un anno o qualcosa di più nei pronostici globali prevalenti.

New York, tutto chiuso per un altro mese

Lo Stato di New York resterà chiuso fino al 15 maggio. Il governatore Andrew Cuomo prolunga così le chiusure delle attività non essenziali per il prossimo mese, malgrado il pressing del presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo stop delle attività non essenziali è così prolungato dal 29 aprile al 15 maggio «in coordinamento con altri stati», afferma Cuomo precisando che una tabella di marcia più dettagliata sulla riapertura dell'economia sarà basata sui dati sanitari. «Nessuna decisione politica, nessuna decisione dettata dalle emozioni. Dati e scienza, stiamo parlando di vite umane», osserva Cuomo.

America Latina, contagiati oltre quota 80'000

Il numero dei contagiati da coronavirus in America latina ha raggiunto oggi quota 80'120, dei quali 3'664 sono morti. È quanto emerge da una statistica elaborata dall'agenzia di stampa italiana Ansa sulla situazione esistente in 34 nazioni e territori latinoamericani. In poco meno di 48 ore, la regione è passata da 72'024 casi confermati e 3'203 vittime del 14 aprile, al bilancio elaborato oggi.

Il Brasile continua a essere il primo Paese nella regione per numero di casi e di deceduti, registrando oltre un terzo dei positivi dell'America Latina con 28'320 infetti confermati, e quasi la metà delle vittime, pari a 1'736. Dopo il Brasile, il secondo Paese per numero di contagi nella regione è il Perù, che registra 11'475 casi positivi e 254 vittime. Segue il Cile, con 8807 contagi e 105 deceduti per Covid-19. L'Ecuador è il quarto Paese in America Latina per numero di casi confermati (8225). La nazione registra 403 vittime e continua a essere il Paese della regione più colpito dalla pandemia in rapporto alla popolazione. Tra i Paesi con oltre mille casi di coronavirus registrati, seguono il Messico (5'847 positivi e 449 morti), la Repubblica Dominicana (3'755 e 196), il Panama (3'751 e 103), la Colombia (3'105 e 131) e l'Argentina (2'571 e 115).
 
 

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