Estero

Trump: 'Il muro col Messico è una questione di buon senso'

'Dobbiamo agire subito', ha detto il presidente statunitense durante un discorso dallo Studio ovale. 'La smetta di tenere in ostaggio gli americani', gli ha replicato Nancy Pelosi

9 gennaio 2019
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Al confine con il Messico c'è una «crisi umanitaria e di sicurezza». Così Donald Trump si è rivolto ieri sera agli americani per spiegare l'essenzialità della costruzione di un muro al confine con il Messico. Un discorso di otto minuti, in cui il tycoon non si è spinto a dichiarare l'emergenza nazionale, uno strumento controverso che gli avrebbe attirato una nuova pioggia di critiche.

«L'immigrazione illegale e non controllata fa male agli americani. Dobbiamo agire subito», ha detto Trump dallo Studio ovale. «Quando ho giurato per diventare presidente mi sono impegnato e determinato a proteggere il paese e questo è quello che farò». 

Definendo la richiesta di 5,7 miliardi di dollari per la sicurezza al confine «solo una questione di buon senso», Trump ha spronato la politica ad agire per approvare il budget e porre fine allo shut down. Dichiarazioni che hanno generato indignazione tra i ranghi dei democratici. Per Nancy Pelosi (neoeletta speaker della camera) e Chuck Schumer, Trump dovrebbe infatti smetterla di tenere in ostaggio gli americani e riaprire il governo. A Trump i democratici criticano anche il fatto di essersi rivolto agli americani attraverso un discorso dallo Studio ovale, il formato più ufficiale che un presidente possa utilizzare per rivolgersi al Paese. Il primo a parlare dallo Studio ovale fu Harry Truman nel 1947. John F. Kennedy lo usò per la crisi dei missili con Cuba, George W. Bush per gli attentati dell'11 settembre e Barack Obama per annunciare la morte di Osama Bin Laden. 

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