corea del nord

Kim a Donald: due messaggi per riallacciare il dialogo

Parata militare 'sobria' quella tenutasi a Pyongyang per i 70 anni della fondazione della Nazione orientale. Avvicinamento anche alla Cina.

9 settembre 2018
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Pochi missili a breve gittata, nessuno a medio/lungo raggio o intercontinentale: Kim Jong-un invia un doppio messaggio agli Stati Uniti dalla parata militare "sobria" tenuta oggi a Pyongyang per i 70 anni della fondazione della Corea del Nord, rinsaldando anche i rapporti con la Cina. Il primo è che, escludendo gli armamenti pesanti, compresi quelli che Washington vede come potenziale minaccia, il "supremo comandante" ha ribadito di voler riallacciare un dialogo per superare lo stallo sulla denuclearizzazione. Il secondo messaggio, più politico, è che il legame tra Corea del Nord e Cina è pienamente ristabilito. Pechino giocherà un ruolo primario e attivo nella definizione degli equilibri nella regione, ufficializzando una posizione che non è mai venuta meno proprio quando Trump prepara un altro round di dazi.

In aggiunta ai tre incontri da marzo con il presidente Xi Jinping, oggi Kim ha coinvolto a fine parata nel saluto d'onore Li Zhanshu, numero tre nella scala gerarchica del Pcc, presidente dell'assemblea parlamentare e braccio destro politico del presidente, nonché abile tessitore del legame col presidente russo Vladimir Putin. Li ha seguito gli oltre 40 gruppi militari sfilare al passo dell'oca nelle coreografie originali dalla balconata dei leader sulla piazza Kim Il-sung, vicino a Kim: alla fine, l'hanno percorsa da un capo all'altra, rispondendo alle ovazioni delle decine di migliaia di persone schierate sventolando fiori di plastiche e bandiera nazionale, con Kim che gli ha sollevato mano e braccio più volte a ostentare l'unità ritrovata. Visto a poche decine di metri di distanza, il gesto del leader è sembrato tanto spontaneo da cogliere di sorpresa l'illustre ospite, il più alto in grado mai venuto dalla Cina dalla salita al potere di Kim.

Il discorso ufficiale della parata lo ha tenuto Kim Yong-nam, l'anziano presidente dell'Assemblea suprema del Popolo (il capo dello Stato de facto): "Il nostro Paese è diventato una potenza militare con la più forte capacità di difesa nazionale", ha detto, senza menzionare le armi nucleari. In serata, allo stadio May Day, è andato in scena il ritorno dei "giochi di ginnastica di massa" con la partecipazione di decine di migliaia di ragazzi e ragazze, di cui solo 14.000 per il cambio dei cartelloni del sorprendente display umano sistemato su un'intera gradinata. Grandi prove di acrobazia, coreografie spettacolari, tra canti e balli per due ore: nel finale le immagini del summit storico del 27 aprile tra Kim e il presidente sudcoreano Moon Jae-in hanno ricordato che i due leader si rivedranno a Pyongyang il 18-20 settembre per parlare di pace e denuclearizzazione.

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