Seehofer: immigrazione 'madre di tutti i problemi politici'

La possibile soluzione sui migranti con l'Italia "è un gioco a somma zero, che porta ordine ma non una limitazione degli arrivi": lo ha ribadito il ministro degli interni tedesco, Horst Seehofer, oggi al Rheinischen Post. Secondo l'accordo in discussione, infatti, "per ogni migrante che rimandiamo indietro, ne dobbiamo riprendere un altro", ha chiarito Seehofer. In ogni caso "la questione migratoria è la madre di tutti i problemi politici in questo Paese" ha sottolineato il ministro degli Interni. "Lo dico da tre anni, lo testimoniano molti sondaggi e lo sperimento anche io personalmente in molte manifestazioni", ha continuato Seehofer. La crescita dell'Afd nei sondaggi "non ha solo a che fare con la politica migratoria", ha chiarito il ministro, che poi ha ricordato come "per la prima volta abbiamo un partito alla destra dell'Unione che potrebbe instaurare una spaccatura del Paese nel medio termine e un arretramento dei partiti di massa"

Insorgono i socialdemocratici tedeschi - e c'è chi chiede le sue dimissioni - dopo le parole del ministro. A pretendere un passo indietro del ministro bavarese è la leader della Spd bavarese Natascha Kohnen, secondo la quale un'affermazione del genere sarebbe "sbagliata e pericolosa". "Il fatto che abbia affermato che, da cittadino semplice, avrebbe marciato insieme ai concittadini di Chemnitz vuol dire che non può restare ministro. Con questo lui accetta e sostiene che si strumentalizzino alcuni fatti di violenza per sobillare contro tutti i migranti", ha aggiunto.

Per la segretaria Andrea Nahles, "quando parla della 'madre di tutti i problemi', Seehofer intende in realtà Angela Merkel. Il governo ha il compito di risolvere i problemi: per noi è chiaro che la madre di ogni soluzione è la tenuta sociale di tutte le persone nel nostro Paese. E per questo lotta l'Spd."

Contro Seehofer si sono sollevati anche i Verdi e la Linke. "La madre di tutti i problemi sono l'ignoranza e il razzismo", per l'ecologista Katrin Goering Eckardt. "È già accaduto una volta in Germania, che la colpa fosse attribuita ad altri. All'epoca erano gli ebrei, i comunisti, gli omosessuali. Ora abbiamo un ministro dell'Interno che ritiene di nuovo che altri avrebbero la colpa, invece di assumere responsabilità".