Estero

Thailandia, domani la terza e ultima fase di recupero

I soccorritori si dicono fiduciosi in vista dell'operazione che metterebbe in salvo le cinque persone ancora intrappolate nella grotta

(Keystone)
9 luglio 2018
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L’odissea dei baby calciatori, intrappolati con il loro allenatore nella grotta di Tham Luang in Thailandia, non è finita. Ma l’operazione di salvataggio procede con successo. Finora sono otto i ragazzi messi in salvo: dopo i quattro portati fuori domenica, si è riusciti a tirarne fuori altri quattro prima che i soccorsi fossero interrotti ancora una volta. Per gli ultimi quattro ragazzi ed il loro coach bisognerà così attendere ancora, almeno fino a domani. Dovranno passare almeno un’altra notte nelle viscere della terra, di certo rincuorati dal fatto che la maggior parte dei loro compagni sono già fuori.

Le operazioni di soccorso, per garantire la massima sicurezza, non potevano prevedere più di quattro viaggi di recupero al giorno, prima di fermarsi per il necessario ripristino delle attrezzature e la ricarica delle bombole di ossigeno per il viaggio di andata e ritorno dei sub. E sono state suddivise in tre fasi, l’ultima si spera domani, anche se nessuno dà per certo che non sia necessario qualche tempo in più. Gli otto ragazzi che finora sono tornati a vedere la luce stanno comunque bene, ha detto il governatore Narongsak Osatanakorn, responsabile dei soccorsi.

Fuori dalla grotta si respira una sensazione di ottimismo, in vista della conclusione dell’operazione, anche se tra le famiglie resta l’ansia e l’angoscia: nessuno dei genitori sa se tra i tratti in salvo vi siano, o meno, i propri figli. Le autorità hanno deciso di aspettare la fine del recupero per comunicarlo ufficialmente alle famiglie. Una mossa – si spiega – per evitare di lasciare in ansia solo quelli che hanno i propri piccoli ancora nella grotta. Che però si traduce in una ’tortura’, si sfoga una mamma. I quattro usciti oggi sono in condizioni ancora migliori di quelli messi in salvo domenica, quando per uno di loro si era parlato di situazione ’seria’, anche se non di pericolo di vita.

Il rinvio a domani di quella che si spera sarà l’operazione finale di recupero non sembra destare preoccupazione tra i soccorritori. Anzi. Il tragitto è stato percorso oggi dai ragazzi in circa due ore in meno, grazie all’esperienza accumulata nel blitz alla vigilia. L’impressione è quella di una macchina ormai oliata che cerca comunque di fare il più in fretta possibile minimizzando i rischi, sempre con un occhio al cielo per una possibile crescita del livello dell’acqua all’interno della grotta in caso dei previsti acquazzoni. Oggi comunque, nonostante la pioggia battente della sera precedente, le condizioni sul terreno sono praticamente rimaste immutate. 

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