Estero

Trump contro il Made in China, tonfo delle borse asiatiche

Ulteriori dazi per 200 milioni di dollari se Pechino replicherà a quanto già deciso da Washington. 'Non dovranno più approfittarsi di noi in campo commerciale', dichiara il tycoon

((Keystone))
19 giugno 2018
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Tonfo delle Borse di Asia e Pacifico per i timori sulla guerra commerciale tra Cina e Usa, in scia agli ultimi dazi per 200 miliardi di dollari ventilati da Donald Trump. Shanghai perde il 3,31%, Shenzhen il 5,10%, Hong Kong il 2,72%. Cali sopra al punto e mezzo percentuale invece per Tokyo e e Seul. Sydney è l'unica che riesce a restare a galla muovendosi intorno alla parità. L'oro è in rialzo con il lingotto con consegna immediata che guadagna lo 0,5% a 1.283,7 dollari l'oncia. Mentre il petrolio, con i vertice Opec di venerdì che potrebbe allentare i limiti alla produzione, scende a 65,4 dollari al barile. Anche l'Europa è vista in calo. Sotto la lente della giornata i lavori del forum della Bce a Sintra, in Portogallo, con l'intervento del presidente, Mario Draghi.

La minaccia riguarda nuovi dazi del 10% su altri prodotti Made in China per un valore di 200 miliardi di dollari. Il presidente americano in una nota afferma di aver dato indicazioni al rappresentante per il commercio di individuare i prodotti cinesi che potrebbero essere colpiti da nuove tariffe, questo se Pechino replicherà ai dazi decisi da Washington pochi giorni fa su beni per 50 miliardi di dollari. "Queste tariffe – afferma Trump – entreranno in vigore se la Cina si rifiuterà ancora di cambiare le sue pratiche commerciali sleali e anche se insisterà nel varo di nuove tariffe come ha recentemente annunciato".

"Le ultime azioni della Cina – aggiunge il presidente americano – indicano chiaramente la sua determinazione di svantaggiare in maniera permanente e ingiusta gli Stati Uniti, un fatto riflesso nel nostro enorme squilibrio commerciale pari a 376 miliardi di dollari. Questo è inaccettabile. E ulteriori azioni vanno intraprese per far sì che la Cina cambi queste pratiche inique, apra i suoi mercati ai beni statunitensi e accetti relazioni commerciali più equilibrate con gli USA". Trump conclude sottolineando ancora una volta "le eccellenti relazioni col presidente Xi, col quale continueremo a lavorare insieme su molte questioni. Ma la Cina, come tutti gli altri paesi del mondo, non dovrà più approfittarsi degli Stati Uniti sul fronte del commercio. Continueremo a utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per creare un sistema di scambi migliore e più giusto per tutti gli americani".

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