La ong Oceana, un giorno prima delle Giornata mondiale dell'oceano, lancia l'allarme. Impatto maggiore causato dalle microplastiche.
Rifiuti di plastica in acque profonde anche nel Mediterraneo. A lanciare l’allarme, alla vigilia della Giornata mondiale dell’Oceano, è la ong Oceana, che documenta con foto e video girate da un robot subacqueo la presenza di rifiuti in plastica, bottiglie e pneumatici nei fondali delle Eolie, delle Baleari e delle acque del Libano.
"L’impatto maggiore causato dai rifiuti marini non lo vediamo nemmeno: sono le microplastiche e l’inquinamento delle acque profonde", afferma il direttore generale di Oceana Europa Lasse Gustavsson. "I governi devono ridurre la produzione di plastica – è il suo appello – e i cittadini fare uno sforzo per riciclare e riutilizzare le materie plastiche in modo che non raggiungano le nostre spiagge e col tempo lo stomaco dei pesci e i fragili habitat delle acque profonde".