Estero

Crisi della Catalogna, mediazione tedesca

Vari politici si offrono per un ruolo attivo nelle trattative dopo la decisione del tribunale dello Schleswig Holstein sulla richiesta di estradizione

(Keystone)
9 aprile 2018
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Diversi politici tedeschi si sono pronunciati negli ultimi giorni per l’avvio di una mediazione internazionale sulla crisi della Catalogna dopo la decisione del tribunale dello Schleswig Holstein giovedì di respingere la parte riguardante la ’ribellione’ nella richiesta di estradizione spagnola contro Carles Puigdemont, riferisce la stampa catalana. Il presidente dei verdi Robert Habeck ha definito "sensata" l’idea di una mediazione internazionale, chiesta sabato a Berlino da Puigdemont. L’obiettivo non deve però essere la secessione, ha precisato. L’eurodeputato Elmar Brok, della Cdu della cancelliera Angela Merkel, ha ipotizzato una mediazione di Ue o Germania se le parti lo chiedono, a condizione che i separatisti rinuncino all’indipendenza. Analoga la posizione del socialdemocratico Arne Lietz, riferisce El Periodico, davanti al pericolo di una spirale della violenza in Catalogna.

Sabato il ministro della giustizia, la socialdemocratica Katarina Barley, citata da Suddeutsche Zeitung, ha definito "corretta" la decisione del tribunale dello Schleswig Holtestein aggiungendo che "non sarà facile" per Madrid dimostrare la seconda accusa, quella per presunta malversazione. Le parole di Barley hanno suscitato l’irritazione del governo del premier Mariano Rajoy, compagno di partito di Merkel nel Ppe. Successivamente un portavoce del ministero della giustizia tedesco, secondo La Vanguardia, ha detto che quelle al giornale non sono state dichiarazioni ’autorizzate’. Oggi il quotidiano catalano ha indicato che la corte tedesca ha chiesto più informazioni alla Spagna sull’accusa di malversazione mossa a Puigdemont per l’organizzazione del referendum del 1. ottobre.

Intanto il fronte indipendentista catalano non esclude di ripresentare la candidatura di Carles Puigdemont alla presidenza della Generalità se la giustizia spagnola impedirà di nuovo a Jordi Sanchez, il leader detenuto a Madrid, di presentarsi davanti al voto del Parlament venerdì. La portavoce di JxCat Elsa Artady ha detto che se non si può eleggere Sanchez "vedremo se è possibile presentare il presidente Puigdemont". Il tribunale supremo di Madrid ha già posto il proprio veto in marzo alla candidatura di Sanchez.

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