Germania

Non è ribellione: Puigdemont in libertà provvisoria

Le autorità tedesche respingono l'accusa più grave avanzata da Madrid. Tre ministri liberati anche in Belgio

5 aprile 2018
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Un durissimo colpo dal cuore dell’Europa al teorema accusatorio di Madrid contro i leader catalani: il tribunale tedesco dello Schleswig Holstein questa sera ha respinto l’accusa chiave di ’ribellione’ contenuta nella richiesta di estradizione contro Carles Puigdemont. Decisione che permetterà di fatto Puigdemont di tornare in libertà provvisoria. Quando? Per ora non è ancora chiaro: prima dovranno essere messe in atto le disposizioni richieste dal tribunale, come ha precisato l’avvocato tedesco del leader separatista catalano, Till Dunckel. Stando ai media catalani, potrebbe già trattarsi di domani.

Intanto la giustizia belga ha lasciato in libertà senza cauzione fino alla conclusione della procedura i 3 ex-ministri catalani Meritxell Serret, Toni Comin e Lluis Puig di cui la Spagna chiede l’estradizione.

Estradizione ancora possibile

Puigdemont può ancora essere estradato a Madrid, ma solo per il secondo reato, minore, che gli è stato contestato, quello di presunta ’malversazione di fondi pubblici’ per il finanziamento del referendum di indipendenza del 1 ottobre. I giudici tedeschi hanno dichiarato ’ammissibile’ questa parte della richiesta di estradizione. Decideranno nelle prossime settimane se accettarla.

Ma anche se sarà consegnato alla Spagna Puigemont non potrà essere condannato per ribellione, un reato con pene fino a 30 anni di carcere. L’ordinanza della corte tedesca fa traballare il già molto contestato teorema accusatorio costruito da Madrid per incriminare e fare arrestare Puigdemont, i suoi ministri e i leader del ’proces’. La stessa legge spagnola indica che perché ci sia reato di ribellione deve esserci stato una ’sollevazione violenta’. Che in Catalogna non c’è stata. Il ’proces’ è stato esclusivamente pacifico.

Ma il teorema accusatorio, nonostante le denunce di centinaia di giuristi, ha portato in prigione a Madrid 9 leader indipendentisti, alcuni già da 5 mesi. Altri sei, in esilio in Europa, sono inseguiti da mandati di cattura. Il tribunale tedesco oggi ha sancito che l’accusa di ’ribellione’ contro Puigdemont è "inammissibile" perché il reato equivalente nell’ordinamento tedesco è quello di ’alto tradimento’. Che implica violenza, ha rilevato la corte. Che in Catalogna non c’è stata.

Il ministro della giustizia spagnolo Rafael Català ha detto che Madrid "rispetta" la decisione dei giudici tedeschi. Català, citato da Efe, ha aggiunto che la procedura di estradizione è "lunga".

Esultanza in catalogna

I leader indipendentisti catalani esultano, aspettando di rivedere in libertà fra poche ore non appena pagata la cauzione, il ’president’. "La giustizia tedesca ha visto chiaramente la sproporzione e la irrazionalità dei reati contestati ai politici catalani" ha reagito la segretaria del partito Pdecat di Puigdemont Marta Pascal.

Secondo l’avvocato catalano del ’president’ Jaume Alonso Cuevillas i tribunali dei Paesi europei, Belgio, Scozia e Svizzera, che devono pronunciarsi sulle altre richieste di estradizione dovrebbero seguire i giudici dello Schleswig Holstein. La ’sentenza Puigdemont’ appanna seriamente ora l’immagine internazionale della Spagna nella vicenda catalana.

Nove leader indipendentisti, fra i quali l’ex-vicepresidente Oriol Junqueras e i due candidati alla presidenza Jordi Sanchez e Jordi Turull, sono in carcere in base all’accusa di ’ribellione’ violenta bocciata dalla giustizia tedesca. La sentenza rischia inoltre di dare ulteriore forza alle numerose denunce presentate dai leader catalani contro la Spagna alla Corte europea dei diritti umani, che ancora non si è pronunciata.

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