Estero

Trump e Kim Jong-un, incontro a Ginevra?

Lo storico summit potrebbe tenersi alla sede dell'Onu. Sempre che il leader nordcoreano si prenda il disturbo di fare uno scalo

Keystone
9 marzo 2018
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Lo storico summit di maggio tra il presidente nordcoreano Kim Jong-un e quello statunitense Donald Trump sarà il primo del genere in oltre 70 anni di relazioni turbolente tra Washington e Pyongyang: sempre che tutto fili liscio, resta da capire dove si terrà il faccia a faccia tra i due leader. Le opzioni ragionevoli, secondo fonti diplomatiche consultate dall’agenzia di stampa italiana Ansa, potrebbero essere tre: Corea del Sud, Svizzera o Scandinavia.

La prima, in particolare, vedrebbe come ’garante’ il presidente Moon Jae-in, di sicuro il vero vincitore del disgelo intercoreano. Tuttavia, sarebbe Trump pronto a sostenere – anche dal punto di vista d’immagine – un lungo viaggio per vedere le carte di Kim sulla denuclearizzazione, magari al villaggio di confine di Panmunjom?

La seconda opzione vede Ginevra e la sede dell’Organizzazione delle Nazioni Unite come sito naturale. Kim ha studiato in un collegio svizzero e, a differenza di suo padre, il ’caro leader’ Kim Jong-il, non ha paura di volare. 

Berna, felicitandosi per l'annuncio dell'incontro tra i due leader, ribadisce al contempo la propria disponibilità a partecipare agli sforzi di pace e a ospitare il colloquio. La Confederazione è "in contatto con tutte le parti", ha indicato all’Ats il Dipartimento federale degli affari esteri (Dfae). Sta a loro decidere se, quando e dove intendono tenere le discussioni. La disponibilità svizzera è nota, ha aggiunto, facendo riferimento ad un possibile incontro su suolo elvetico. In settembre il DFAE aveva sottolineato che la Confederazione è pronta a rispondere a qualsiasi sollecitazione che possa contribuire agli sforzi di promozione della stabilità e della pace nella penisola coreana. La Svizzera è convinta che una soluzione alla crisi possa essere trovata "solo attraverso il dialogo nel quadro di un processo diplomatico", era stato indicato. Due mesi dopo il Consiglio federale aveva però ritenuto che le condizioni per una mediazione elvetica fra Corea del Nord e Usa non fossero adempiute.

Tra Svezia e Norvegia, la Scandinavia è un luogo consolidato di incontri informali tra funzionari Usa in servizio o ex con le controparti nordcoreane. Stoccolma ha un’ambasciata a Pyongyang e un ruolo storico di mediazione dai tempi del conflitto coreano. C’è poi un problema tecnico: la flotta aerea di Pyongyang di fabbricazione sovietica e datata. ’L’Air Kim One’, l’Ilyushin-62 usato a febbraio dalla delegazione con la sorella del leader Kim Yo-jong per recarsi al Sud e all’apertura delle Olimpiadi di PyeongChang, è stato comprato nel 1980 e ha un’autonomia stimata di 10’000 km: secondo l’intelligence di Seul, Kim preferisce un Antonov-148, aereo a medio e corto raggio comprato nell’estate del 2014 dall’Ucraina. La compagnia di bandiera Air Koryo ha i Tupolev Tu-204 (autonomia di 5’000 km), gli unici con il via libera delle autorità europee ad operare nel Vecchio Continente. Se la sede del summit sarà in Europa, lo scalo intermedio si renderà necessario: la rotta siberiana sarebbe quella preferibile.

 

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