"L’annuncio di Trump su Gerusalemme ha un impatto potenziale molto preoccupante", perché avviene in un "contesto fragile" e potrebbe "farci tornare indietro ai tempi più bui": lo ha detto l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini. Proprio a questo proposito lunedì il premier israeliano Benyamin Netanyahu sarà a Bruxelles con i ministri degli esteri Ue, per una colazione informale. Secondo quanto spiegano fonti europee, al centro delle discussioni ci saranno il processo di pace in Medio Oriente; le relazioni bilaterali; e le questioni regionali. La decisione del presidente Usa Donald Trump di spostare l’ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, non cambia la posizione dell’Unione europea, che ha una posizione concordata da tempo, per la soluzione a due Stati, incluso sui settlements, illegali nel quadro della legge internazionale, spiegano le fonti. A gennaio anche il presidente palestinese Mahmoud Abbas sarà a Bruxelles per incontrare i ministri degli esteri Ue. "Sono entrambe opportunità per capire che ruolo pensano che l’Ue debba avere", aggiungono le fonti.
Tre dimostranti palestinesi sono rimasti feriti dal fuoco di militari israeliani quando stamane la manifestazione di protesta a cui partecipavano presso Khan Yunes (Gaza) ha raggiunto i reticolati della linea di demarcazione della Striscia con Israele. Lo riferiscono fonti mediche a Gaza. A Tel Aviv un portavoce militare si è limitato a confermare che in quella zona i soldati hanno disperso una manifestazione violenta palestinese. Cortei di protesta sono avvenuti in mattinata nelle principali città palestinesi della Cisgiordania, fra cui Ramallah, Betlemme e Hebron.
Scontri sono in corso anche in diverse località della Cisgiordania, in particolare a Betlemme, Hebron e Ramallah. 16 dimostranti sono stati intossicati da gas o feriti da proiettili rivestiti di gomma in scontri con l’esercito israeliano a Tulkarem e a Qalqilya. Altri incidenti sono segnalati nella zona compresa fra Ramallah e Gerusalemme. I manifestanti, tra Gaza e la Cisgiordania, stanno dando alle fiamme bandiere americane e israeliane, così come poster di Trump e Netanyahu. Principale obiettivo di queste manifestazioni di protesta è il presidente americano Donald Trump. A Gaza sono stati bruciati poster con la sua immagine. A Betlemme un suo grande ritratto – un graffito dipinto di recente su un muro della Barriera di sicurezza – è stato cancellato con la vernice nera. A Nablus i dimostranti hanno portato in piazza un fantoccio che aveva il volto di Trump e gli hanno dato fuoco. Sul web circola da ieri anche un fotomontaggio che mostra Trump steso sanguinante a terra, con i fori di proiettili in testa e al petto.