Estero

Estrazione dell'ex terrorista: l'ultima parola al presidente brasiliano

24 ottobre 2017
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L’avvocatura generale dello Stato, che rappresenta il governo del Brasile presso la giustizia, ha sottolineato, in una lettera, il diritto del presidente Michel Temer di poter rivedere il “no” all’estradizione di Cesare Battisti deciso nel 2010 dal suo predecessore, Luiz Inacio Lula da Silva. Il parere dell’avvocatura è stato inviato al Supremo Tribunale Federale, che entro qualche ora esaminerà in un’udienza a Brasilia il ’dossier Battisti’: la Corte deve pronunciarsi sull’habeas corpus per l’ex terrorista richiesto dalla difesa. "L’estradizione è un atto eminentemente politico", si sottolinea nella lettera, tramite la quale la presidenza prende posizione in vista dell’udienza. "Le circostanze che giustificavano la non consegna dell’estraditando – viene precisato – possono modificarsi con il passare del tempo". I legali di Battisti sostengono che l’estradizione è stata respinta da Lula nel 2010 e che quindi, essendo trascorsi cinque anni, non ci sono più spazi per rivedere tale decisione. Il caso, il cui relatore è Luiz Fux, sarà esaminato dalla prima sala dell’Stf, composta inoltre dai giudici Alexandre de Morales, Rosa Weber e Marco Aurelio Mello, oltre a Luis Roberto Barroso, il quale non si pronuncerà in quanto ex legale di Battisti. Nella lettera, l’avvocatura richiede inoltre che il caso sia esaminato dalla plenaria dell’Stf, precisando che "l’atto della consegna dell’estradando è di competenza esclusiva e indeclinabile del presidente", cioè di Temer.

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