Estero

Smog, da domani stato d'emergenza in Lombardia

15 ottobre 2017
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La Lombardia, dopo quattro giorni consecutivi con i valori delle polveri sottili sopra la soglia di attenzione, ha decretato a partire da domani lo stato di emergenza inquinamento, così come previsto dai nuovi provvedimenti antismog. Nelle città con oltre 30mila abitati (Como e Cantù nella provincia lariana) oltre alle misure in atto dal 1° ottobre è previsto anche il blocco dei veicoli a gasolio fino alla classe 4 inclusa, dalle 8.30 alle 18.30, e dei veicoli per il trasporto merci alimentati a gasolio fino alla classe 3 compresa, dalle 8.30 alle 12.30.

Divieto di accendere fuochi all'aperto e calo della temperatura nelle abitazione di due gradi. Una decisione attesa dopo che sabato sul sito di Arpa Lombardia (Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente) la qualità dell'aria era, per la prima volta, indicata con lo stesso colore arancione sull'intero territorio lombardo. Un'aria mediocre che per il perdurare dell'alta pressione è destinata a diventare scadente.

Le stazioni di rilevamento delle polveri sottili hanno iniziato a misurare valori tossici da alcuni giorni: tra i 70 e i 100 microgrammi in tutta la pianura padana. Anche gli altri inquinanti sono in crescita, e in particolare per gli ossidi d'azoto si registrano valori vicini al limite.

Le cattive notizie, però, non sono finite: da sabato è possibile accendere le caldaie, anche se la temperatura all'aperto è prevista in aumento rispetto ai valori già alti di questo autunno caldo, per cui si aggiungeranno fumi allo smog. Ci sono altissime probabilità che in giornata la Lombardia sia costretta a decretare lo stato di emergenza inquinamento, con limitazioni al traffico e obblighi di abbassamento delle temperature negli edifici.

Tutte misure ampiamente sperimentate e che si sono dimostrare inutili a ripulire l'aria sempre più sporca che stagna su Como e sul ''bacino padano'', la macro regione che oltre la Lombardia, comprende Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna, che dallo scorso primo ottobre adottano gli stessi provvedimenti.

A confermare che le misure sul traffico contano poco emerge con chiarezza dagli studi che sono stati condotti negli ultimi anni sulla qualità di ciò che respirano i comaschi, ma anche gli abitanti del Mendrisiotto, poiché i veleni non si fermano in dogana: il trasporto su strada influisce solo per il 25% nel processo di formazione delle polveri sottile P10 e Pm2,5. Quasi il doppio invece (il 45%) è originato dagli impianti di riscaldamento. Ecco, quindi, il rischio che la Lombardia sia costretta a decretare lo stato di emergenza inquinamento.

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