Estero

L'appello della madre del giovane killer: 'Voglio che tu ti costituisca'

(Keystone)
20 agosto 2017
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Voglio che tu ti costituisca, non voglio che tu uccida altre" persone, "l’Islam non lo predica". Così Hanno Ghanim, la madre di Younes Abouyaaqoub, il giovane che gli inquirenti spagnoli hanno identificato come l’autista-killer dell’attacco a La Rambla a Barcellona e poi fuggito. Lo scrive El Pais nell’edizione online.

 Intanto oggi la basilica della Sagrada Familia a Barcellona ospiterà dalle 10 una messa solenne per la pace e per le vittime degli attentati di Barcellona e Cambrils. Lo scrive La Vanguardia. Alla celebrazione saranno presenti tra gli altri il re Felipe VI, il premier spagnolo Mariano Rajoy, il presidente della Generalitat, Carles Puigdemont e il sindaco di Barcellona, Ada Colau.

Sul fronte delle indagini, secondo quanto afferma El Pais sulla sua pagina online, la polizia è riuscita a individuare il Dna di tre persone nei resti rinvenuti nell’appartamento di Alcanar (dove la sera prima dell’attentato vi è stata un’esplosione causata molto probabilmente da bombole che dovevano servire per l’attacco). Il giornale sostiene inoltre che sono tre le persone ricercate. Oltre a Younes Abouyaqoub, il sospetto alla guida del furgone che si è gettato sulla Rambla, vi sarebbero altri due uomini in fuga: l'imam Abdelbaki El Satty, considerato la mente della cellula terroristica, e Youssef Saïd Aalla, fratello di uno dei terroristi uccisi in Cambrils.

'La Rambla non era protetta'

Superato lo shock iniziale dell’attacco terroristico, Barcellona cerca di tornare alla normalità. Ma scoppiano le prime polemiche, incrinando l’unità dimostrata fino ad ora dalle autorità locali catalane e quelle nazionali. Forse l’attacco alla Rambla poteva essere evitato proteggendo, anche all’ultimo minuto, i luoghi emblematici e più turistici della città catalana, una delle più visitate e più a rischio. Molti degli attentati jihadisti di questi ultimi tempi sono frutto di un piano ’B’, poche ore dopo quello che può sembrare un incidente, non di rado con degli esplosivi, come quello successo ad Alcanar 24 ore prima dell’attacco alla Rambla. Ma anche stavolta è mancata l’intuizione che stesse per capitare qualcosa di tragico. Intanto sabato ha riaperto lo storico mercato de la Boqueria, che ha subito fatto il pienone nei suoi negozietti di jamon iberico e imbuditos vari, e nei vialetti interni, sotto le volte metalliche che ospitano i venditori di ortofrutta e di altri prodotti alimentari.

Dalle 10 di sabato, oltre 2mila persone, abitanti di Barcellona ma anche diversi turisti, si sono messi in coda per firmare il libro di condoglianze per le vittime dell’attacco jihadista, nel salone principale sotto un’imponente volta gotica del municipio della città, a poche decine di metri dalla famosa passeggiata che porta verso il porto, oggi più affollata che mai. Dietro ai quattro libri aperti alla firma, un cartello con lo sfondo nero recita ’Barcellona città di pace’ in 15 lingue.

All’esterno del palazzo che si affaccia su Plaza Sant Jaume, tra i rarissimi catalani presenti nel Barri Gothic che costeggia la Rambla, ormai diventato un enorme centro commerciale a cielo aperto per i turisti, tutti hanno l’impressione che si poteva far qualcosa di più per evitare l’attacco di giovedì. Proteggendo meglio l’ingresso della passeggiata da Placa de Catalunya e con più intelligence, perché l’esistenza di una cellula catalana dell’Isis era già stata evocata in passato.

La sindaca Colau, che ha fatto una visita al mercato de la Boqueria appena riaperto, ricorda in tutte le interviste che la responsabilità antiterrorismo è condivisa tra il governo centrale e quello autonomo catalano. "Noi ci limitiamo a fare quello che ci chiedono e a fornire tutte le forze che loro giudicano necessarie", ha detto. Infatti all’ingresso della Rambla, dove il camioncino ha iniziato il suo percorso mortale a zig-zag tra la folla, ci sono ora due furgoncini blindati e diversi agenti in assetto anti-sommossa. Sono della Guardia Urbana, che dipende dall’Ajuntament di Barcelona. Puidgemont dal canto suo ha smentito le incomprensioni tra polizia nazionale e regionale, parlando di "collaborazione magnifica e di cooperazione totale".

La Rambla, infine, anche sabato ha ospitato una serie di manifestazioni. Quella dei musulmani (’siamo musulmani, non siamo terroristi’ e ’non nel mio nome’ gli slogan), e quella dei tassisti che hanno percorso la passeggiata con le loro auto in un infinito concerto di clacson. Numerosissimi i furgoncini blindati e gli agenti in tenuta antisommossa. In particolare davanti ai monumenti e alla banche. A fine giornata, i reali di Spagna, dopo aver visitato i feriti in ospedale, hanno deposto una corona di fiori sulla Rambla.

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