Estero

Attacco a Barcellona, morto l'investitore. Il punto della situazione.

18 agosto 2017
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Quel che sappiamo fin qui del piano dei terroristi che hanno colpito Barcellona, sulla rivendicazione dell'Isis, sulle vittime, sulla reazione della gente, sui rischi per la Svizzera

 

 

Il PIANO: TRE ATTACCHI

L'autista dell'attentato di barcellona è fra i terroristi abbattuti ieri sera a Cambrils.

Il 17enne Moussa Oukabir, in un primo tempo sospettato di essere alla guida, è invece ancora in fuga. "Uccidere gli infedeli, e lasciare solo i musulmani che seguono la religione", era il messaggio lasciato due anni fa da Moussa, il quale aveva così risposto sull'app Kiwi alla domanda "che cosa faresti nel tuo primo giorno da re del mondo?". Forse è proprio lui l'uomo che nella notte ha forzato un posto di blocco, ferendo un poliziotto e fuggendo poi a piedi.

Quattro suoi presunti complici sono stati arrestati. Altri cinque terroristi sono stati invece uccisi a Cambrils, cittadina balneare a 120 km a sud di Barcellona, durante un secondo attacco. Secondo fonti di polizia il progetto del gruppo, legato alla cellula responsabile dell'attacco di Barcellona, era proprio quello di continuare a seminare terrore con un terzo attacco, dopo quello che nella Rambla ha lasciato a terra 14 morti e un centinaio di feriti e il successivo tentato con un'auto lanciata sul lungomare della vicina cittadina, con sei persone ferite. I cinque, scesi dalla vettura a a Cambrils, hanno iniziato a colpire a coltellate i passanti. Sei persone sono state ferite, una delle quali in forma grave. I cinque terroristi sono stati poi uccisi dalla polizia. Portavano apparenti cinture esplosive, che si sono rivelate false. 

Nel furgone usato da Oukabir è stato trovato il cadavere del proprietario del mezzo. È stato ucciso a coltellate. Quattro suoi presunti complici sono stati arrestati. Tra le persone finite in manette c'è anche Driss Oukabir, fratello del conducente del furgone, che era stato indicato ieri come un presunto sospetto per l'attentato. Moussa potrebbe avere sottratto i documenti al fratello Driss per noleggiare il furgone.  

La polizia catalana è a caccia di quattro persone collegate agli attentati in Spagna: oltre al guidatore Moussa Oukabir (17 anni), ci sono Mohamed Hychami (24), Younes Abouyaaqoub (22), di Ripoll, e Said Aallaa (18), di Ribes de Freser. Tutti e quattro hanno origini marocchine.

 

LE VITTIME DI 34 PAESI DIVERSI, ANCHE UN SOPRAVVISSUTO DI MANCHESTER

È di 14 persone morte e almeno 130 feriti il bilancio dell'attacco terroristico a Barcellona, dove un furgone ha investito i pedoni nella Rambla. Le vittime appartengono a 34 diversi Paesi, tra cui Spagna, Francia (28 feriti, di cui 8 gravi e 4 bambini), Germania (almeno 3 morti), Belgio (1 morto) e Olanda. Nel triste bollettino di un folle ma pianificato gesto, ancora tutto da chiarire, si segnala finora nessun cittadino svizzero. Tra le vittime figurano due italiani, secondo quanto conferma la Farnesina. Uno di questi è Bruno Gulotta, esperto informatico di Legnano (vedi storia in svolgimento). L'altra vittima si chiama Luca Russo, abitava a Bassano del Grappa (Vicenza), e si trovava nella città catalana con la ragazza, rimasta ferita ma non in gravi condizioni. Altri tre italiani sono rimasti feriti, due dei quali già dimessi dall'ospedale. Sono stati identificati fra le vittime per ora tre turisti tedeschi e un belga, riferisce La Vanguardia. 

Fra i sopravvissuti negli attacchi c'è un 30enne britannico (Chris Pawley) che a maggio era già scampato all'attacco di Manchester al concerto di Ariana Grande. È quanto riporta il Mail online secondo cui Pawley, residente nella città inglese, si trovava nella zona di Las Ramblas a Barcellona quando il furgone bianco ha investito decine di persone. Al concerto di Ariana Grande aveva abbandonato l'arena di Manchester poco prima che il terrorista si facesse esplodere causando la morte di 22 persone.

Fra i dispersi, le autorità britanniche stanno cercando informazioni sulla sorte di Julian Cadman, bambino di sette anni con doppia nazionalità, del Regno Unito e australiana, dato per disperso dopo l’attacco a Barcellona. Lo ha detto la stessa premier Theresa May che ha preso a cuore il suo caso dopo che sono stati diffusi sui social media i messaggi di parenti e amici che lo stanno cercando. La madre di Julian è stata ricoverata in ospedale e versa in gravi condizioni ma stabili.

 

'NON HO PAURA'

Migliaia di cittadini si sono riuniti attorno a Re Felipe VI, al premier Mariano Rajoy e al presidente catalano Carles Puigdemont in Plaza Catalunya, cuore di Barcellona, per un minuto di silenzio in omaggio alle vittime dell’attentato di ieri. Dopo il minuto di silenzio la folla si è sciolta in un lungo applauso, fra grida di "No Tengo Miedo", "Non ho paura". All’omaggio hanno partecipato oltre alla sindaca di Barcellona Ada Colau i leader di tutti i principali partiti spagnoli. "No tinc por, no tinc por". Scandito da applausi, lo slogan è stato recitato – in catalano – da migliaia di persone, subito dopo il minuto di silenzio, a mezzogiorno esatto, concluso da un lungo applauso.

Nella più famosa piazza di Barcellona, a pochi metri dall’inizio della Rambla sono accorsi tutti, giovani ed anziani, abitanti della città e turisti di tutte le nazionalità per dare un chiaro segnale di risposta al terrorismo. Il presidente catalano Calres Puidgemont, tra gli applausi ha percorso tutta la Rambla a piedi, scortato da un ingente numero di guardie del corpo. 

Il governo catalano ha deciso tre giorni di lutto nazionale.  La lotta contro il terrorismo "è il primo problema dell’Europa", ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy dopo un vertice di crisi a Barcellona con il presidente catalano Puigdemont.

 

RIVENDICAZIONE DELL'ISIS

L'Isis ha rivendicato l'attentato di Barcellona attraverso la sua 'agenzia' Amaq, definendo gli attentatori "soldati dello Stato islamico". Lo riferisce il Site, il sito di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, pubblicando una immagine della rivendicazione in arabo.

 

RISCHIO DI IMITAZIONE ANCHE IN SVIZZERA

Le autorità elvetiche restano vigili dopo l’attentato restando in contatto diretto con i colleghi spagnoli per le verifiche e gli scambi d’informazione del caso. Lo ha affermato oggi all’ats l’Ufficio federale di polizia (fedpol). Stando al Servizio delle attività informative della Confederazione (Sic) cresce infatti, in concomitanza con attacchi all’estero, il rischio di imitazione. Tuttavia, il pericolo di atti terroristici non è da far risalire solamente a motivazioni di matrice jihadista, precisa la fedpol. Nel caso di Barcellona, è ancora troppo presto per stabilire se vi sia un legame fra i fatti di ieri e la Confederazione. Le autorità hanno ribadito che la Svizzera, in quanto parte del mondo occidentale, può finire nel mirino del terrorismo islamico o venire usata come base logistica dagli estremisti. Sebbene la soglia di attenzione continuerà a essere elevata, non è prevista alcuna misura di sicurezza aggiuntiva per i grandi eventi che si terranno durante il fine settimana su suolo elvetico.

 

(Ats/Ansa) 

 

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