Estero

Ne uccide più la solitudine dell'obesità

(Francesca Agosta)
8 agosto 2017
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Arriva da un maxi studio la conferma che la solitudine e l’isolamento sociale fanno male alla salute: la ricerca, di esperti della Brigham Young University (BYU) di Provo (Utah), mostra che solitudine e isolamento sono killer maggiori dell’obesità. L’analisi, presentata da Julianne Holt-Lunstad alla 125/ima convention annuale della American Psychological Society tenutasi a Washington, ha verificato che il rischio di morte prematura aumenta del 50% in condizioni di solitudine e isolamento sociale. Secondo Holt-Lunstad si tratta di risultati rilevanti perché nel mondo occidentale vi è una ’epidemia di solitudine’ che bisogna gestire con opportune misure da intraprendere a partire dall’infanzia, e naturalmente centrando l’attenzione sugli anziani. Già in passato altri studi avevano mostrato una connessione tra solitudine (la sensazione soggettiva di essere disconnessi dalla società, di non avere affetti vicini), isolamento sociale (la condizione oggettiva di essere socialmente isolati) e cattiva salute, in particolare rischio di Alzheimer e minore sopravvivenza in caso di tumore al seno. In questi lavori, invece, si è teso a cercare un nesso tra solitudine, isolamento e rischio di morte.

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