Estero

Neymar, acquisto ufficializzato. Manna per il fisco francese

3 agosto 2017
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Si chiude il cerchio sul passaggio di Neymar dal Barcellona al Paris Saint Germain (Psg): il club parigino ha annunciato ufficialmente stasera che l'attaccante brasiliano ha firmato un contratto quinquennale (30 milioni minimo a stagione) alla presenza dei rappresentanti della società. La Francia si prepara dunque ad accogliere il calciatore. Ma a festeggiare non ci sono solamente i supporter del club parigino; anche le istituzioni possono dirsi soddisfatte, visto che l’arrivo del fuoriclasse nella capitale francese porterà ingenti somme di denaro nelle casse pubbliche.

Calato un assegno da 222 milioni

Il 3 agosto rimarrà una data storica nella storia del calcio mondiale. Poche ore hanno stravolto nei modi e nei numeri decenni di storie di mercato. Per 222 milioni di euro il fuoriclasse si è liberato del Barcellona, che lo credeva suo fino al 2021. Una giornata convulsa,  che ha avuto a lungo come principale protagonista il pesante assegno che garantiva la libertà al giocatore, prima respinto dalla Liga spagnola, poi scomparso, e infine calato con forza direttamente sul tavolo del Barcellona dai legali di Neymar. La resa dei club blaugrana è giunta in serata e, a stretto giro, il Psg ha annunciato la firma da parte del giocatore.

“Traditore e mercenario”

Ma non mancheranno gli strascichi, legali e non, per quello che in Spagna è considerato un atto di lesa maestà, se non proprio un tradimento. Il Barcellona si è affrettato a dichiarare che “trasmetterà all’Uefa i dettagli dell’operazione per determinare eventuali sanzioni disciplinari”, mentre il fino a ieri idolo indiscusso, con Leo Messi, della aficion blaugrana è diventato il “traditore”, il “mercenario”. Diversi tifosi hanno cominciato a bruciare le magliette numero 11.

“Mi sento pronto”

«Sono felice di unirmi al Paris Saint Germain. Da quando sono arrivato in Europa, il Psg è stata una delle squadre più competitive e ambiziose. La più grande sfida, quella che mi ha motivato a trasferirmi, è aiutare il club a conquistare i trofei che i suoi tifosi desiderano». Queste le prime parole pronunciate dall'attaccante dopo la firma del contratto che lo lega al club francese fino al 2022. «Ora mi sento pronto e da oggi farò di tutto per aiutare i miei nuovi compagni ad aprire nuovi orizzonti per il club e a portare felicità ai suoi milioni di supporter in tutto il mondo».

Il ministro dei Conti: “Pagherà”

Già. Intanto, quanto agli aspetti fiscali, a lanciare un primo segnale ci ha pensato il ministro dei Conti pubblici, Gérald Darmanin, che questa mattina, ai microfoni di France Inter, si è detto «rallegrato delle tasse» che Neymar «pagherà» in Francia. Tanto da promettere che «gli interessi del paese», soprattutto in materia finanziaria, «saranno rispettati». Soddisfazione anche da parte del presidente Emmanuel Macron, che in occasione di una visita nella banlieue parigina ha definito l’acquisto del campione «una buona notizia», sinonimo di «attrattività» francese. Macron si è poi intrattenuto col presidente del Psg, Nasser Al Khelaifi, per complimentarsi dell’operazione.

Imposte per 37,5 milioni l'anno

In realtà, oltre a dare lustro e visibilità al campionato di calcio francese, l’acquisto del fuoriclasse brasiliano da parte della squadra di Parigi potrebbe diventare una vera e propria manna per il fisco. Secondo alcune stime pubblicate dal quotidiano "Le Figaro", l’ex giocatore del Barcellona frutterebbe allo Stato 37,5 milioni l'anno per cinque anni. Una cifra astronomica, calcolata in base al salario netto del giocatore, stimato a circa 35 milioni all’anno, l’equivalente di 62 lordi. In questo modo il neo-acquisto del Psg garantirebbe 27 milioni all’anno di trattenute, ai quali si aggiungerebbero 10,5 di contributi. A queste spese se ne aggiungono poi altre legate alla clausola rescissoria. Ai 222 milioni pagati al Barcellona, il club parigino dovrà sborsarne altri 100, visto che il fisco francese considera questa somma come un anticipo sul compenso del giocatore. Oltre a queste entrate, ci sono poi i profitti del Psg provenienti dalla vendita del merchandising legato al nome del calciatore, che provocheranno un conseguente aumento degli introiti legati alla Tva, l’equivalente francese dell’Iva.

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