Estero

Creano opposizione le misure di sicurezza attorno alla spianata delle moschee di Gerusalemme

(Mahmoud Illean)
16 luglio 2017
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Destano opposizione fra i palestinesi le misure di sicurezza che Israele intende adottare da oggi attorno alla Spianata delle Moschee di Gerusalemme in seguito al cruento attentato di venerdì. Le misure prevedono la graduale installazione di metal detector fissi a tutti gli accessi, nonché di diverse telecamere di sorveglianza esterne al perimetro della Spianata. In un’intervista radio il direttore della moschea al-Aqsa, Omar al-Kiswani, ha sostenuto che questi provvedimenti “contrastano con lo Status quo e con il ruolo del Waqf (l’ente per la protezione dei luoghi islamici, ndr) nella Spianata”. “Se fossero adottati – ha avvertito – sarebbe un passo molto pericoloso”. Netta opposizione alle misure di sicurezza preannunciate da Israele è stata espressa anche da Muhammad al-Alul, vice capo di al-Fatah: “La moschea al-Aqsa sarà nuovamente sicura – ha affermato, riferendosi all’intera Spianata – solo quando vi verrà vietato l’ingresso ai soldati e ai coloni israeliani”.

A seguito dell'attentato di venerdì la polizia ha compiuto perquisizioni ed otto arresti nella città di Um el-Fahem (nel nord di Israele) da dove provenivano i tre assalitori. Lo ha detto alla radio militare il comandante della polizia di Gerusalemme Yoram Halevy secondo cui nel corso delle perquisizioni sono stati scoperti “decine di coltelli, fionde, mazze, materiale propagandistico di incitamento, binocoli e petardi, ma non munizioni’’. La stampa aggiunge che ieri ispezioni analoghe, alla ricerca di possibili nascondigli di armi, sono state condotte dalla polizia israeliana anche nel perimetro della Spianata delle Moschee, alla presenza di guardiani del Waqf. Secondo la stampa sono stati trovati alcuni oggetti contundenti, ma non armi da fuoco.

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