Estero

Il roaming a pagamento sparisce dall'Ue, ma non dalla Svizzera

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11 giugno 2017
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Scatta il conto alla rovescia: con l'arrivo dell'estate e delle vacanze, ha i giorni contati il roaming a pagamento. Da giovedì chiamate, sms e dati costeranno all'estero come a casa per chi viaggia nell'Ue. Attenti però: la notizia giunge dall'Italia e non vale per la Svizzera. 

La novità riguarda l'avvio della 'rivoluzione digitale' spinta dalla Commissione europea e sostenuta dall'Europarlamento che ora, dopo anni di battaglie e ritardi, arriva a compimento. Pochissime le 'eccezioni' previste, con alcuni accorgimenti per evitare di danneggiare i piccoli operatori virtuali e prevenire gli abusi come il roaming permanente.

Dal 15 giugno telefonare, inviare sms e navigare su internet da uno qualsiasi dei 28 Paesi Ue (più, a seguire, Norvegia, Liechtenstein e Islanda; ma attenzione, non in Svizzera) avverrà allo stesso prezzo che nel proprio, in base al piano tariffario o al costo previsto dalla scheda prepagata. E, come tale, l'intero traffico verrà contabilizzato come nazionale, quindi scalato dal proprio forfait o credito.

Non ci sono limiti temporali, ma per evitare abusi come l'utilizzo di una sim straniera economica in modo permanente in un Paese dove i prezzi sono superiori, possono scattare controlli a partire almeno dal quarto mese in cui i consumi avvengono solo all'estero. L'operatore dovrà avvertire il cliente, che avrà due settimane di tempo per fornire chiarimenti. Scatterà altrimenti l'applicazione di un sovraccosto minimo, pari al costo all'ingrosso che gli operatori pagano tra di loro per la fornitura dei servizi di roaming: 3,2 centesimi di euro al minuto per le chiamate, 1 centesimo per gli sms e 7,7 euro per giga di dati.

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