Estero

Torna in video l'inviato ostaggio dell'Isis

9 febbraio 2015
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Il cronista “inviato” dell'Isis, John Cantlie, è tornato in video con un reportage da Aleppo per lanciare nuovi strali contro l'Occidente e gli alleati arabi della Coalizione. Il video, di 12 minuti, è stato presentato dall'ostaggio britannico come “l'ultima puntata di questa serie”. Cantlie, ha riferito l'Ansa, è in apparenti ottime condizioni di salute, si aggira tra le macerie di alcuni edifici della città, descrivendone la situazione: “Questa era un'area residenziale bombardata dai caccia sauditi prima e da quelli americani poi”.

Cantlie si muve tra magazzini alimentari e scuole coraniche. Il grano, afferma  “viene distribuito alla popolazione a prezzi più bassi di quelli del mercato”; mentre sull sfondo di immagini di alunni che recitano il Corano afferma: “Non è vero che sotto lo Stato islamico l'istruzione soffre: qui si formano i mujaheddin della nuova generazione”.

Il video, distribuito dal network dell'Isis alHayat, è di altissima qualità e mostra un montaggio professionale in linea con i precedenti. A differenza degli altri video di Cantlie, però, questo contiene per la prima volta una minaccia diretta all'Occidente, in particolare alla Francia: “Faccio appello a tutti i miei fratelli francesi: lanciate attacchi individuali, uccideteli con i coltelli”, afferma in francese un jihadista “arrivato dalla Francia” e intervistato da Cantlie nel video. Mentre un altro miliziano spiega che i raid della Coalizione non piegheranno l'Isis: "Non hanno capito chi siamo e cosa sia la nostra religione. Pensate a quanti sono morti per la nostra causa. Siamo ancora qui”.

“Cantlie afferma che è l'ultimo video della serie, ma non è detto che sia così: oramai è divenuto un Vip dell'Isis, con tanto di fan”, ha commentato la 'cacciatrice di jihadisti' Rita Katz, fondatrice del Site. In realtà, il britannico era apparso in abiti civili anche negli altri due reportage, a Mosul e Kobane, salvo poi tornare in video in tunica arancione per la serie “Lend me your ears”. La tragica messinscena estorta a un ostaggio che cerca di guadagnare giorni. Difficile capire quale sarà il suo destino, impossibile giudicarlo.

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