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A Como ci si sposa di più con il rito civile

Le statistiche fornite da Palazzo Cernezzi confermano l'andamento degli ultimi tre anni: nel 2024 i matrimoni religiosi sono stati 59

In riva al Lario si preferisce il civile
(archivio Ti-Press)
19 febbraio 2025
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A Como ci si sposa meno di un tempo. Negli ultimi tre anni a fronte di un numero costante di cerimonie, a ridursi sono soprattutto quelle religiose. Nel 2024 ci sono stati, secondo le statistiche di Palazzo Cernezzi, 226 matrimoni. Di questi, la grande maggioranza, cioè il 74% sono stati celebrati con rito civile. Quelli religiosi sono scesi al 26%, che corrisponde a 59 sì. Sessantanove gli stranieri che si sono sposati in riva al Lario. Nel 2023 i matrimoni sono stati 227 di cui 158 civili e 69 religiosi con questi ultimi che rappresentavano il 30%. Nel 2022 il dato complessivo era pari a 228 matrimoni (162 con rito civile e 66 religioso).

Il calo dei matrimoni religiosi non riguarda solo Como. A dirlo è don Maurizio Mosconi, direttore dell’Ufficio pastorale per la Famiglia che, oltre al sacerdote, vede la presenza nella direzione di due coppie (una di Como e una di Sondrio) e di una religiosa. “I numeri sono questi e hanno una rispondenza non solo a Como città, ma anche in tutta la Diocesi, comprese quindi Valtellina e Valchiavenna. Assistiamo a un calo ormai da qualche anno e, nell’ultimo triennio, ha influito anche il Covid, che ha causato alcuni ritardi. Va detto però che una coppia ha tutta la libertà di decidere la forma pubblica da dare a questo momento e se vuole darla”. Aggiunge il sacerdote: “Ogni anno nei primi percorsi di preparazione che iniziano in autunno e vanno avanti fino a primavera vediamo le situazioni più diverse per motivazione, fede e tenore di vita. Noi parliamo a fondo con loro e raramente emergono discorsi di preclusione di principio. Oggi vediamo un trend di vita che, molte volte, è abbastanza lontano, anche come partecipazione alle attività della comunità”.

Non è un mistero che la Chiesa, da tempo, si stia confrontando con nuove sfide che passano anche dalla sensibile riduzione non solo dei matrimoni, ma anche di partecipazione alle messe. Ci sono, però, anche situazioni in controtendenza. “Vediamo anche coppie e persone – prosegue don Mosconi – che partendo da famiglie molto lontane da discorsi legati a Dio o alla fede, alla fine gradiscono momenti trascorsi insieme come il conoscere e confrontarsi con altre coppie. Noi incentiviamo i gruppetti che si formano durante il corso fidanzati a proseguire poi i contatti e il rapporto anche successivamente”.