Confine

Rubano il rame e lasciano senza elettricità ‘Il sorriso’

La comunità che ospita nove disabili, venerdì notte, ha dovuto essere trasferita al teatro di Cuasso al Monte

Sono stati tranciati diversi cavi della rete elettrica dell’ospedale per rubare il rame
(Ti-Press/Archivio)
19 novembre 2023
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I predatori di rame nei comuni lacustri varesini del Ceresio sono tornati a colpire. Questa volta è accaduto a Cuasso al Monte, poco distante da Porto Ceresio. A farne le spese è stata la locale comunità “Il sorriso”, che ospita nove persone con disabilità e altrettanti operatori, tra educatori e operatori sociosanitari, dove nella notte tra venerdì e sabato scorsi è venuta a mancare l’energia elettrica. Inizialmente si è pensato a un banale incidente. Poi, però, ci si è accorti che per rubare il rame (materiale sempre più costoso e difficile da reperire) erano stati tranciati numerosi cavi della rete elettrica dell’ospedale di Cuasso al Monte. Gli ospiti della comunità non potendo stare al freddo e al buio sono stati trasferiti nel teatro di Cuasso al Monte, messo a disposizione dal Comune.

Squadre di elettricisti dell'Azienda sociosanitaria territoriale Sette laghi, lavorando sodo, sono riusciti a sostituire i cavi di rame rubati per cui prima di sabato sera gli ospiti della comunità sono riusciti a rientrare in sede. Quanto accaduto ha sollevato interrogativi sulla sicurezza dell’ospedale di Cuasso al Monte, dove sino a due anni fa c’era una portineria: chiusa da parecchio tempo, la struttura era stata provvisoriamente riaperta in occasione dell’emergenza Covid. Lasciata alle spalle la pandemia, l’ospedale è stato nuovamente chiuso, per diventare terra di nessuno, senza un cancello, per cui chiunque può entrare tranquillamente, come dimostra la razzia di rame. Per recuperare l’ospedale di Cuasso al Monte - per decenni sanatorio con 400 posti auto - Regione Lombardia ha stanziato 24 milioni di euro (provenienti dal Pnrr). Lo si vorrebbe far diventare un Istituto Clinico Universitario di Ricerca per le Malattie Polmonari e di Pneumologia Riabilitativa, in collaborazione con il Dipartimento Sanità dell'Università dell'Insubria di Varese.

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