Como

Ecatombe di negozi: in dieci anni, persi 144 commerci

Di questi, oltre la metà riguarda il centro storico. Una tendenza in atto in concomitanza con forte aumento dei flussi turistici

Un centro in crisi
(Ti-Press)
1 marzo 2023
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Settantotto piccoli negozi in meno in dieci anni nel centro storico di Como. E sessantasei fuori dalla città murata. In totale, il capoluogo lariano ha perso 144 attività al dettaglio dal 2012 al giugno del 2022. Dati che confermano la desertificazione commerciale, un male che non è solo delle grandi e medie città, ma anche dei piccoli comuni. E ciò significa grossi problemi per le persone anziane, alla quali viene sempre più a mancare il negozio sotto casa. Dati alla mano a Como si registra una vera ecatombe a fronte di un aumento vertiginoso dei flussi turistici. Un forte aumento lo si è registrato anche nella grande distribuzione. Lo conferma il fatto che negli ultimi anni nel territorio comunale del capoluogo sono stati aperti due centri commerciali e altrettanti supermercati, due dei quali a ridosso di Ponte Chiasso. E ciò lo spiega con la vicinanza del Ticino e della sua clientela, che dopo i cali registrati in coincidenza della pandemia sembra essere tornata a fare acquisti a Como.

A confermare l’ecatombe di piccoli negozi in riva al Lario un report dell’Ufficio studi di Confcommercio sui dati delle Camere di Commercio Tagliacarne. I negozi al dettaglio in centro storico erano 432 nel 2012, sono scesi a 380 nel 2019 per poi arrivare a quota 354 a metà 2022. Fuori dal centro storico, invece gli esercizi al dettaglio erano 450 dieci anni fa, poi sono scesi a 388 nel 2019, fino ad attestarsi a 384 l’anno scorso.

Giù anche bar e ristoranti, su l’alberghiero

Diverso il discorso per quanto riguarda alberghi, bar e ristoranti. Se nel 2012 erano 324 in centro storico, nel 2019 erano aumentati a 343 per poi ridiscendere (ma pur sempre su un dato più alto rispetto a 10 anni fa) fino a 330 nel 2022. Per la stessa categoria, ma fuori dal centro storico, si è passati dai 309 del 2012, ai 288 del 2019 fino a risalire a 301 a metà 2022 ma restando sotto il numero di partenza. Colpisce però la voce "servizi di alloggio" che vede il centro storico passare dai 30 del 2012 ai 63 del 2022 (da 21 a 45 fuori dal centro). Questi dati stanno a dimostrare una importante crescita di B&B. Sono invece in calo bar e ristoranti: dai 582 nel 2012 si è passati a 524 del giugno dello scorso anno. Infine, i dati riferiti ai distributori di benzina: erano 18 nel 2012, sono scesi a 10 nel giugno 2022. Quasi scomparsi quelli fuori il centro storico. Quelli a ridosso del confine. Insomma, una moria di pompe di benzina non casuale.

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