Confine

Riecco i disagi sulla A9 lungo la corsia verso la Svizzera

Problemi nel Comasco per i lavori in corso sulla statale Regina. I turisti rischiano di stare in colonna dopo l’ingresso in Italia alla dogana di Brogeda

(Foto: qwesy qwesy, CC BY 3.0)
28 febbraio 2023
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Puntuali come un orologio svizzero, riecco i disagi sulla A9, per via dei lavori di ammodernamento della galleria San Fermo, nella carreggiata in direzione della Svizzera. I primi rallentamenti, ieri lunedì 27 febbraio, con l’apertura del cantiere. Giovedì 2 marzo i lavori inizieranno a pieno regime. Ma nel Comasco si registrano problemi anche lungo la statale Regina, la litoranea del lago di Como.

Tutto questo nel periodo in cui i turisti stranieri stanno per tornare in vista delle festività pasquali. Quasi una beffa per una provincia che molto dipende dal turismo, inserita con il proprio lago nella top ten delle mete europee. Nonostante da anni si parli di programmazione, ancora una volta i turisti rischiano di ritrovarsi in coda subito dopo l’ingresso in Italia alla dogana di Brogeda. C’è da completare la ricostruzione della calotta della galleria San Fermo e, siccome i lavori vanno effettuati in assenza di traffico, Autostrade per l’Italia ha disposto una deviazione della carreggiata, nel tratto tra Como Centro e la Svizzera per gli automobilisti provenienti da Lainate e diretti verso il confine.

Siccome l’autostrada è a due corsie di marcia, per i prossimi tre mesi si procede tutti in colonna. Lo sanno bene i frontalieri, che si sono organizzati per evitare l’autostrada, ciò comporta problemi lungo le strade secondarie a ridosso del confine. Come se non bastassero le code sull’A9, il timore è di rimanere imbottigliati anche sul lago, lungo la statale Regina, che è la principale direttrice per chi, da Como, si vuole spostare verso la Valtellina. In questo caso, i problemi sono legati ai lavori per la Variante della Tremezzina, che, fermi da dicembre all’altezza di Colonno, sono ripresi in questi giorni: si lavora all’ingresso della galleria lunga più di 9 chilometri che, entro il 2026 consentirà di evitare le strettoie del lago di Como.

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