Confine

Elezioni Lombardia, eletti e delusi a Como, Varese e Sondrio

Fratelli d’Italia si impone nel centrodestra a scapito della Lega e di Forza Italia che vedono i loro seggi più che dimezzati. Batosta per i 5 Stelle

(Ti-Press)
14 febbraio 2023
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Il balzo in avanti di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale è da Guinness dei primati. Ventidue i seggi ottenuti dopo il voto di domenica e lunedì scorsi: tre erano stati i seggi nel 2018. Complessivamente il presidente confermato Attilio Fontana può contare su una solida maggioranza: la coalizione di centrodestra (o meglio destracentro) può contare su 49 seggi. Trentuno i seggi della minoranza. Quindici i seggi assegnati alla Lega, meno della metà di quelli del 2018, che erano stati 31. Sei seggi sono andati a Forza Italia, un calo netto rispetto ai 14 consiglieri regionali del 2018. Lombardia Ideale-Fontana Presidente ha ottenuto 5 seggi, mentre Noi Moderati nell’assemblea di Palazzo Lombardia è rappresentata da un solo consigliere. Al Partito Democratico sono stati assegnati 17 seggi, compreso quello andato a Pierfrancesco Majorino, il primo candidato presidente alle spalle dell’eletto Attilio Fontana. Letizia Moratti, in quanto arrivata terza, è stata esclusa dal Consiglio regionale. Incredibile la batosta del Movimento 5 Stelle che ha lasciato sul campo ben 10 consiglieri regionali, essendo passato da 13 a 3 seggi. I pentastellati sostenevano Majorino, un sostegno insignificante, visto i voti che hanno raccolto. Tre seggi per il centrosinistra, due con Patto Civico Majorino Presidente e uno Alleanza Verdi e Sinistra. Tre seggi anche a Terzo Polo (Azione e Italia Viva) e 4 seggi alla lista civica Moratti Presidente.

Nelle tre province pedemontane lombarde aggrappate alla ‘ramina’, ovvero Como, Varese e Sondrio, sono stati assegnati 13 seggi, sulla base dei residenti: 7 a Varese, 5 a Como e 1 a Sondrio. Qui è stato confermato il leghista Massimo Sertori, assessore regionale uscente alla montagna e ai rapporti con la Confederazione elvetica che nella passata legislatura si è a lungo speso per i problemi dei frontalieri. "Un impegno che continuerà in quanto ci sono obiettivi da raggiungere - ha affermato subito dopo la certezza di essere stato rieletto -. Fra le misure che ho caldeggiato e che è stata fatta propria dal ministro Giorgetti c’è quella che prevede risorse per frenare la fuga di lavoratori verso i cantoni Ticino e Grigioni".

A Como su cinque consiglieri regionali uscenti, tutti candidati, solo due sono stati confermati. Il leghista Alessandro Fermi (eletto nel 2018 con Forza Italia) e il dem Angelo Orsenigo. Fermi, presidente uscente del Consiglio regionale, è salito sul gradino più basso del podio dei candidati più votati con oltre 14mila voti di preferenza a livello personale, alle spalle di due dem e sbarrando la strada a Gigliola Spelzini e Fabrizio Turba, sottosegretario, entrambi leghisti. Niente da fare a Como per il pentastellato Raffaele Erba. Angelo Orsenigo nella passata legislatura è stato una sorta di ariete del Pd nel sostenere i problemi legati alla frontiera. "Su questo versante c’è ancora molto da fare - dice ora che è tornato a Palazzo Lombardia -. C’è innanzitutto il problema dei trasporti, compresi i collegamenti con il Canton Ticino: la gestione di Trenord è fallimentare. C’è poi da migliorare la qualità della vita nelle aree di confine. A questo proposito vanno cercate soluzioni per migliorare la mobilità dei frontalieri". Anna Dotti, sindaco di Argegno, con oltre tremila preferenze è risultata la più votata di Fratelli d’Italia. A sorpresa è stata eletta Marisa Cesana, sindaca di Monguzzo, in rappresentanza della lista civica Moratti Presidente. Completa la cinquina comasca Sergio Gaddi, per dieci anni assessore alla cultura a Como ed eletto in rappresentanza di Forza Italia: curatore di mostre e consulente di progetti culturali, lavora in Italia e all’estero (Parigi, Tokyo, Roma, Tel Aviv, Milano, Dubai, Verona, Madrid e Bologna).

Anche a Varese esce di scena il Movimento 5 Stelle, mentre entrano in Consiglio regionale due rappresentanti di Fratelli d’Italia, che nella precedente legislatura erano assenti. Sono Francesco Caruso, assessore a Gallarate, che lo scorso 25 settembre per una manciata di voti non è stato eletto al Senato, e Giuseppe De Berardi Montignoni, già assessore alla sicurezza a Varese. La Lega lascia sul campo due seggi, essendo passata da 3 a un consigliere regionale con la conferma di Emanuele Monti. Fa rumore la mancata riconferma di Francesca Brianza, da sempre al fianco dei frontalieri. A Varese si registra anche un ritorno: è quello di Luca Ferrazzi, eletto in rappresentanza della lista Moratti Presidente. Ferrazzi era già stato eletto nel 2013, per ricoprire la carica di assessore regionale all’Agricoltura. Giuseppe Licata, sindaco di Lozza entra in Consiglio regionale, eletto per il Terzo Polo. Il settimo consigliere regionale in rappresentanza di Varese è il riconfermato dem Samuel Astuti, docente universitario, che unitamente al senatore Alessandro Alfieri, collega di partito, è un attento osservatori dei problemi transfrontalieri.

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