Confine

Morto in montagna, era tornato in quota per cercare i suoi cani

L’uomo era risalito nei pressi del passo Emet, in Alta Valle Spluga, per recuperare i due husky dispersi, ma è stato travolto da una valanga

L’escursionista con i suoi due amati cani
(Facebook)
11 gennaio 2023
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Amava la montagna e amava viverla insieme a suoi due husky, Timun e Garry. Lui con gli sci ai piedi; loro attaccati a una piccola slitta e poi via fra i sentieri, i boschi e i pendii dell’Alta Valle Spluga. È proprio nel tentativo di recuperare i due cani che l’uomo, un 60enne, docente di matematica e residente a Ballabio, ha perso la vita martedì sera nei pressi del passo Emet, in provincia di Sondrio, al confine con la Svizzera. È stato sorpreso da una slavina che lo ha travolto e non gli ha lasciato scampo.

Il tutto era iniziato nella serata di sabato 7 gennaio. L’alpinista si era recato in Valtellina con i due animali per fare un’escursione. Un’improvvisa tormenta di neve aveva poi costretto l’uomo a lanciare una richiesta di aiuto dopo essersi perso mentre si trovava a circa tremila metri di quota, sopra Madesimo (Sondrio) e trecento metri sopra il passo Emet, in direzione dell’omonimo pizzo. Un intervento difficile e complesso che aveva richiesto l’intervento congiunto dal soccorso alpino della guardia di finanza italiana, del soccorso alpino Cnsas e della Rega. Una lotta contro il tempo e il maltempo durata per gran parte della nottata e conclusa in maniera inaspettata. Un paio di abbai, poi delle sagome viste in lontananza, nei pressi del lago di Emet. Erano i due husky, riconosciuti grazie al collare identificativo e a quel numero di telefono – lo stesso che aveva allertato i soccorsi – scritto dietro i loro cinturini. Ma del loro padrone non c’era nessuna traccia, se non qualche orma della neve che scendeva lungo il versante svizzero, il rinvenimento degli sci e degli scarponi dell’escursionista.

Poi, verso le tre di notte, uno squillo: era l’uomo che era riuscito a chiamare nuovamente la centrale avvisando di essere riuscito a scendere a valle autonomamente. I due cani però erano rimasti in quota, rifiutandosi di seguire i soccorritori.

E allora la decisione, presa due giorni dopo, martedì 10 gennaio, di risalire da solo in montagna per tentare di recuperare gli amati cani. L’uomo era diretto verso la zona del rifugio Bertacchi, dove erano stati avvistati per l’ultima volta i due husky. Ma il destino beffardo gli ha giocato un brutto scherzo e, prima di riuscire a raggiungerli, è stato travolto da una valanga. Le abbondanti precipitazioni di domenica avevano reso la neve fresca estremamente friabile.

A trovare il suo corpo sono stati i finanzieri di Madesimo, che durante le quotidiane attività di controllo del territorio, hanno notato l’auto dell’uomo parcheggiata, per due giorni di fila, ai piedi del sentiero che porta al pizzo. Insospettiti hanno deciso di seguire le tracce lasciate dall’escursionista e interrotte dalla slavina. È nella neve rovinata a valle che i militari hanno rinvenuto il corpo del malcapitato.

Recuperati infine anche i due husky che ora si trovano nella caserma dei finanzieri, in attesa che qualche famigliare dell’uomo possa prendersene cura.

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