Confine

Como, in forte aumento i migranti minorenni

Sono oltre il doppio rispetto al 2021 e vogliono proseguire verso la Svizzera o il Nord Europa. La vicesindaca: ‘La situazione si sta facendo complessa’.

Il Comune ha preso a carico 200 giovani
(Ti-Press)
2 novembre 2022
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È l’aritmetica a confermare la pressione dei migranti sul confine. Una emergenza ancor più drammatica rispetto al passato. Sono in fortissima crescita i minorenni non accompagnati che arrivano a Como: a due mesi dalla fine dell’anno sono già oltre il doppio rispetto al 2021. Respinti in frontiera, attualmente sono presenti nel capoluogo lariano e in pochi altri comuni comaschi.

L’allarme lanciato dalle colonne del nostro giornale da don Giusto Della Valle, il parroco di Rebbio, responsabile della pastorale dei Migranti della Diocesi di Como, è ora rilanciato da Nicoletta Rapetto, vicesindaca di Como, che ha fornito numeri che stanno a confermare come il capoluogo lariano, per la sua vicinanza al Canton Ticino, è tornato a essere uno dei canali principali per raggiungere il Nord Europa, che continua a essere la meta finale per i migranti. La situazione si sta facendo complessa: "Se i numeri non sono in crescita per gli stranieri adulti, ben diversa è la questione sul fronte dei minori non accompagnati. Un numero su tutti può essere esemplificativo: nel 2021 i minori rintracciati sul territorio sono stati 157. A oggi, nel 2022, siamo già a quota 352", ha spiegato Rapetto. Stando all’analisi della vicesindaca, molti dei minorenni non accompagnati una volta arrivati in Italia – sui barconi che spesso fanno naufragio –, compiuto il viaggio per giungere a ridosso del confine svizzero, si fermano a Como per capire come e in che tempi poter poi proseguire il viaggio.

Quest’anno il solo Comune di Como ha preso in carico quasi 200 giovani migranti. Una ventina sono quelli ospitati a Rebbio. "Risulta evidente una crescita nel flusso di migranti. Lo constato, non solo da ora, ma da qualche mese, da quanto sta accadendo qui da noi – ha detto Don Giusto –. Si tratta soprattutto di ragazzi di 16 o 17 anni, che non sono orfani. Sono parecchi quelli che arrivano dalla Siria e dell’Afghanistan. Ragazzi che puntano a varcare il confine, con destinazione la Svizzera o il Nord Europa. La situazione si sta complicando, i numeri crescono e gli enti, a partire dal Comune, ci interpellano per accogliere queste persone. Su circa 450 migranti arrivati da noi nell’ultimo anno, ben 200 sono minorenni".

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