Confine

Como, approvato il nuovo piano di sicurezza in città

Più zone rosse, niente bottiglie di alcol in strada e bottiglietta d’acqua obbligatoria per chi porta a spasso il cane

Più regole in città
(Ti-Press/Archivio)

Salgono a 59 le zone rosse a Como. Dopo le modifiche al regolamento di polizia urbana approvate il 21 settembre dalla giunta di Alessandro Rapinese, se ne aggiungono 16 alle 43 già esistenti dal 2017. In sostanza, l’intero centro storico è diventato un’unica zona rossa, dove le forze dell’ordine potranno intervenire con Daspo urbano e allontanamenti.

In pratica chi viene sorpreso a bivaccare, mettere in atto forme di ‘accattonaggio molesto’ oppure ‘consumare cibi e bevande e contestuale abbandono di rifiuti in modo tale da pregiudicare il successivo libero utilizzo dei luoghi’ possono essere puniti con il Daspo urbano, che oltre a una sanzione pecuniaria tra i 100 e i 300 euro, prevede l’allontanamento dal luogo in cui si è fermati per 48 ore, provvedimento che può essere ampliato (in caso di reiterazione) fino a un massimo di 12 mesi, ma che può anche far scattare le manette.

Insomma, niente più bottiglie di alcol in strada, ma okay ai bicchieri nelle pertinenze dei locali (non servirà esibire lo scontrino). E ancora, oltre ai sacchetti, ci sarà l’obbligo, per chi porta a spasso i cani, di avere anche delle bottigliette o altri contenitori d’acqua per diluire le delezioni liquide e ripulire l’area. Da 500 a 1’000 euro l’entità della multa per i proprietari di cani trovati senza sacchetti e bottigliette d’acqua. La giunta municipale ha disposto il divieto dei fuochi d’artificio (con l’eccezione del Capodanno), l’attività degli artisti di strada, consentita solo in alcuni spazi a coloro che sono iscritti alla Società italiana degli autori ed editori (Siae) e con autorizzazione scritta, e indicato gli orari per la manutenzione del verde pubblico.

Le modifiche al regolamento di Polizia urbana dovranno ora passare in commissione consiliare 1 (Affari generale e sicurezza e legalità) e successivamente in Consiglio comunale per poter poi essere applicate.

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