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Violenze a Como, autore trasferito in struttura psichiatrica

Nell’uccisione del pensionato di Rebbio dall’autopsia emerge la prova del frammento di una bottiglia rotta vista in mano al giovane arrestato

Una bottiglia rotta: potrebbe essere un elemento di prova
21 agosto 2022
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Sarà trasferito in una struttura psichiatrica di Pavia il 33enne presunto omicida del 76enne valtellinese trovato sgozzato, giovedì della scorsa settimana, nella sua auto a Rebbio. Il giovane tossicodipendente, ora rinchiuso nell’infermeria del Bassone, è accusato di aver aggredito un bambino di otto anni e un 23enne ecuadoregno (due fatti accertati) e di aver ucciso il pensionato. Il trasferimento deciso dal magistrato inquirente lascia intuire l’iter giudiziario legato alle condizioni di salute e psichiatriche del 33enne di Albiolo, per il quale sembra essere stato necessario un trattamento sanitario obbligatorio per trattenerlo al Sant’Anna, dove la sera prima del tragico giovedì si era presentato in condizioni alterate.

Nel frattempo, proseguono gli accertamenti disposti dall’accusa. Quanto emerso dall’esame autoptico sembra aggravare la posizione del presunto omicida: nel collo della vittima è stato ritrovato un frammento di vetro, un minuscolo reperto con una minuscola parte dell’etichetta della bottiglia di vino vista in mano al giovane di Albiolo. Dall’autopsia è giunta pure la conferma che l’anziano valtellinese è morto per dissanguamento. In effetti, il suo corpo è stato trovato cinque ore dopo lo sgozzamento, che l’anatomopatologo colloca attorno a mezzogiorno.

Il pubblico ministero ha ora incaricato un genetista dell’Università di Pavia di analizzare le macchie di sangue trovate sugli abiti del 33enne e verificare se siano compatibili con il Dna della vittima dell’agguato. Allo stesso esperto il compito di rintracciare la presenza di impronte del giovane sulla vettura del pensionato e tracce di sangue sul collo di bottiglia trovato dalla polizia vicino al punto in cui l’accusato è stato arrestato. Altri cocci di vetro sono stati trovati nel punto in cui il giovane è stato visto prelevare da un cassonetto poco distante dal parcheggio, in cui è stato consumato l’omicidio, una bottiglia rotta. Tutti accertamenti che mirano a completare il quadro accusatorio degli inquirenti e a fare maggior chiarezza, se possibile, sull’aggressione mortale.

Sin qui il presunto omicida si è chiuso in un assoluto silenzio.

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