Confine

Como, in carcere l’aggressore del 76enne valtellinese

Per il momento rimane rinchiuso e accusato di tentato omicidio e lesioni. Nel frattempo si cerca ancora l’arma utilizzata.

L’inchiesta continua
(archivio Ti-Press)
12 agosto 2022
|

«Lo conoscevo di vista, l’ho incrociato un paio di volte. Era una persona discreta, era risaputo che non avesse una casa, ma non si è mai rivolto a noi per chiedere aiuto». A parlare è Don Giusto Della Valle, che ha dato l’estrema unzione al 76enne che è stato trovato giovedì pomeriggio, poco dopo le 17, in via Giussani a Rebbio all’interno di un’autovettura – casa sua – con la gola squarciata da un coccio di bottiglia. Con la stessa arma, che i poliziotti stanno ancora cercando, sono stati feriti anche un bambino di 8 anni e un ragazzo sudamericano di 22.

L’aggressore, un 33enne di Albiolo già ricercato poiché si era allontanato dal Sant’Anna dov’era stato ricoverato dal giorno precedente per un trattamento sanitario in quanto tossicodipendente, è stato arrestato in via Giussani dopo aver ferito alla gola il giovane e a poche centinaia di metri dal parcheggio in cui è stato ritrovato il cadavere del 76enne valtellinese.

Durante l’interrogatorio, condotto dal pubblico ministero Simone Pizzotti – sostituto della procura di Como –, l’uomo ha sostenuto di non ricordare nulla delle aggressioni e dell’omicidio dell’anziano. Per il momento rimane comunque in carcere con l’accusa di tentato omicidio e lesioni. Il magistrato inquirente ha già chiesto l’interrogatorio di garanzia da parte del gip del Tribunale di Como. Il pubblico ministero ha disposto l’autopsia, incaricando il medico legale Giovanni Scola. Alla scientifica della Questura è stato dato il compito di cercare impronte digitali sul corpo e sull’autovettura della vittima.

Leggi anche:
Resta connesso con la tua comunità leggendo laRegione: ora siamo anche su Whatsapp! Clicca qui e ricorda di attivare le notifiche 🔔
POTREBBE INTERESSARTI ANCHE