Confine

Operazione Ritual, 4 arresti e 3 kg di cocaina sequestrati

Prima di imbarcare la sostanza stupefacente verso l’Europa, la banda di nigeriani era solita avvalersi di riti propiziatori dei ‘santoni’

Passava dagli aeroporti, ma non solo
(Guardia di finanza)
19 maggio 2022
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Quattro persone in manette e 3 kg di cocaina sequestrati. È il frutto dell’operazione Ritual condotta dai Finanzieri del Comando Provinciale di Varese, che ha permesso di smascherare e interrompere un traffico internazionale di stupefacenti, proveniente dall’Africa verso l’Europa.

L’operazione era scattata con l’arresto, da parte dei Finanzieri di Malpensa, di un nigeriano appena sbarcato da Addis Abeba (Etiopia), reo di aver introdotto nel territorio nazionale oltre 1,5 kg di cocaina, confezionata in 92 ovuli occultati nello stomaco. Le successive indagini avevano svelato l’esistenza di un pericoloso sodalizio criminoso con base logistica a Torino.

Agli arresti era poi finito un ulteriore corriere, una donna pure nigeriana, residente a Torino, trovata in possesso di oltre 530 g di cocaina. Dagli accertamenti sono pure state ricostruite due importazioni illecite effettuate da quest’ultima, poche settimane prima del suo arresto.

Le indagini di Polizia economico-finanziaria, supportate dall’analisi dei trasferimenti di denaro, studio dei tabulati telefonici, osservazioni, pedinamenti, accertamenti tecnici, nonché dall’utilizzo dei cani antidroga, hanno permesso di scoprire le diverse metodologie attuate dall’organizzazione criminale, da un lato per reperire lo stupefacente e, dall’altro, immetterlo illegalmente in Italia.

Le prove acquisite dai finanzieri hanno condotto a individuare gli organizzatori nonché destinatari della sostanza stupefacente, una coppia di cittadini di nazionalità nigeriana residente a Torino che, come emerso dalle indagini tecniche, per favorire il buon esito del viaggio del corriere, era solita avvalersi di rituali propiziatori praticati a pagamento da appositi ‘santoni’ nei luoghi di origine della spedizione.

Oltre a giungere per via aerea dal continente africano, la droga arrivava in transito anche dall’Europa, attraverso altri canali, ritenuti dagli organizzatori più ‘sicuri’ per i loro fini criminali, impartendo ai corrieri specifiche modalità di acquisto di titoli di viaggio per autobus.

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