Confine

Re in ‘zona rossa’. Chiusa anche la basilica

Sospese fino al 28 febbraio tutte le messe al Santuario della Madonna del Sangue, frequentatissimo anche dai fedeli ticinesi

22 febbraio 2021
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Tre ricoveri di altrettanti abitanti di Re ieri in ospedale a causa del Covid-19: un 90enne e due donne di 80 e 60 anni. C'è attenzione per quanto succede nell'ultimo paese prima del confine di Stato di Ponte Ribellasca con il Canton Ticino, che dalle 18 di sabato è in “zona rossa” e lo rimarrà sino a venerdì 26 febbraio.

A Re non si può andare, così come non si può uscire se non muniti di autocertificazione. Si può solo transitare se si è diretti in Ticino: un permesso riservato però solo ai frontalieri (sono oltre un migliaio i lavoratori che percorrono la statale 337 della Valle Vigezzo). Non poter andare a Re significa non poter visitare il maestoso Santuario della Madonna del Sangue, basilica costruita a pochi metri da dove si compì un miracolo a fine 1400, con il sanguinamento di un affresco della Madonna colpito da un sasso. La devozione mariana è forte (fortissima è l'affluenza di fedeli ticinesi). Qui quando c'è una difficoltà il primo pensiero va a Maria Santissima. Succede così ormai da un anno con la pandemia. La basilica, non era mai accaduto il passato, è stata chiusa: decisione presa dal rettore del Sanuario Giancarlo Juilita, che ha sospeso tutte le messe sino a domenica 28 febbraio. Nel frattempo i primi esiti di laboratorio confermano che a Re molti fra i 42 positivi su una popolazione di 700 residenti sono stati contagiati dalla variante inglese.

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