Confine

Dormitori temporanei chiusi, i senza tetto tornano in strada

Da lunedì prossimo saranno più di 100 le persone che torneranno sotto le stelle. Ennesimo appello della Caritas a Comune e istituzioni

Il pensiero corre già al prossimo inverno (archivio Ti-Press)
2 giugno 2020
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La prossima settimana oltre cento senza tetto torneranno in strada. Infatti, lunedì 8 giugno, chiuderanno i dormitori temporanei dell’emergenza freddo allestiti al centro pastorale Cardinal Ferrari di Como. A darne notizia è la Caritas. “I dormitori cittadini gestiti dalla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio onlus all’interno del cosiddetto 'Piano Emergenza Freddo' si avviano verso la chiusura – si legge in una nota diffusa oggi. – Ci riferiamo nello specifico alla tensostruttura collocata nel chiostro del Centro Pastorale Cardinal Ferrari e nell’adiacente dormitorio che si affaccia su via Sirtori. Attualmente vi sono ospitate 70 persone”.

Restano funzionanti i dormitori di via Napoleona e di Rebbio, presso i missionari comboniani, e il servizio mensa. La Caritas si rivolge nuovamente al Comune e alle istituzioni per chiedere un altro spazio. “Invitiamo tutti a guardare al prossimo inverno – si legge sempre nella nota – quando, come più volte anticipato, gli spazi del Centro Pastorale Cardinal Ferrari, concessi in questi anni alla Caritas, non saranno più disponibili e si dovrà trovare una soluzione alternativa per dare un riparo ai senza dimora che vivono in città. Come sempre la rete Caritas è pronta a dare il proprio contributo alle istituzioni del territorio, con cui è aperto un dialogo che, a oggi, non ha però ancora portato a soluzioni percorribili. La tensostruttura Caritas che, fino a oggi, ha dato riparo a 50 persone è a disposizione gratuitamente, insieme agli arredi, per essere ricollocata in altro luogo idoneo all’accoglienza”.

L'anno scorso in questo periodo, con il primo caldo, a Como si discuteva dei tanti clochard dormivano agli angoli delle strade, sotto ai portici e dalla parte del mercato coperto. A luglio il consiglio comunale a maggioranza (contro solo la Lega) votava una mozione per la realizzazione di un nuovo dormitorio. È passato quasi un anno: molte parole, ma niente fatti.

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