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Smantellata banda che truffava con 1000 franchi falsi

Quattro persone in manette nel Varesotto. Avrebbero sottratto, tramite bitcoin, l'equivalente di 145mila euro promettendo un cambio favorevole

Ti-Press
29 gennaio 2020
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Quattro truffatori specializzati in furti di bitcoin sono stati denunciati dalla Polizia del commissariato di Gallarate con l'accusa di aver sottratto con l'inganno il corrispettivo di 145mila euro a due persone, un italiano e un indiano, a cui avevano garantito un cambio in euro molto vantaggioso. Per convincerli che tutto fosse in regola, i malviventi li hanno attirati in saloni di hotel di lusso e mostrato loro valigette colme di denaro: euro e franchi svizzeri (banconote da 1000 franchi) poi rivelatisi falsi.

Trovate le prove nelle abitazioni

Tutti i denunciati sono di etnia rom, residenti del Varesotto, a Gallarate e Samarate. Nelle loro abitazioni gli investigatori hanno trovato due valigie contenenti banconote facsimili da 100 euro, ma anche da 500 euro (per un milione e mezzo di euro) e centinaia di stampe a colori da 1000 franchi svizzeri, nonché due macchinette contasoldi e uno smartphone utilizzato per comunicare con le vittime attraverso una chat Telegram (applicazione di messaggistica istantanea) ''Bitcoin News''.

I denunciati si erano spacciati per italiani

La banda, come hanno accertato i poliziotti nell'ambito di una inchiesta coordinata dalla Procura di Busto Arsizio, era specializzata nelle truffe “rip deal”. L’inizio delle indagini risale a poco più di un anno fa quando, la notte di Natale del 2018, un cittadino indiano si era presentato al commissariato di Gallarate raccontando di essere appena stato derubato da due italiani. Dal racconto del 36enne indiano appariva subito chiara la tipica truffa “rip deal”. L’uomo aveva versato 3,24001 bitcoin sul portafoglio elettronico di due sedicenti cittadini italiani, dietro la promessa di un cambio in contanti estremamente favorevole, ammontante a 14'900 euro. Ma le banconote ricevute in cambio erano in realtà carta straccia. Avvenuto lo scambio, l’indiano è stato frettolosamente invitato a scendere dall’auto, una Citroen guidata da un terzo complice ma intestata d un prestanome. Contattato nuovamente, pochi giorni dopo la prima truffa, con la promessa della restituzione della somma, al giovane indiano sono stati sottratti altri 10 bitcoin (60'000 euro circa all’epoca dei fatti), questa volta all’aeroporto di Linate.

Altra truffa vicino all'aeroporto di Malpensa

Nel corso dell'inchiesta gli investigatori sono venuti a conoscenza di una seconda truffa, questa volta di danni di un italiano a cui sono stati sottratti 18 bitcoin (70'000 euro circa) in un albergo nella zona dell’aeroporto di Malpensa. Sulla scorta delle indicazioni dei truffati, i poliziotti sono risaliti ai quattro denunciati, persone già note alle forze dell'ordine. E, come detto, nelle loro abitazioni di Gallarate e Samarate gli investigatoti hanno trovato le prove dei loro sospetti.