Confine

È stata un'operazione di polizia aerea

I due botti che hanno messo in allarme l'alta Lombardia e Ticino sono stati causati da due Eurofighter dell'aeronautica italiana

22 marzo 2018
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L'aeronautica italiana ha fatto piena luce sui due forti botti a distanza di pochi secondi l'uno dall'altro che, intorno alle 11.15, sono stati sentiti dal Piemonte alla Valle d'Aosta nei cantoni svizzeri confinanti con l'Italia. Non si è trattato di una manovra incauta di due jet militari Eurofighter, bensì di un'emergenza. I due caccia si erano alzati in volo dalla base di Istrana, in provincia di Treviso, in quanto si temeva il dirottamento di un aereo Air France che non rispondeva alla radio. Il velivolo francese con a bordo oltre duecento passeggeri sembrava dirigersi verso Milano e, come prevedono le procedure militari, il responsabile delle operazioni ha ordinato ai due piloti di superare la barriera del suono e affiancare l'Air France che ha ripreso i contatti radio. È così stato possibile appurare che si era verificato un guasto riparato in volo. L'allarme quindi è rientrato, così come i timori di un dirottamento. La manovra supersonica che ha provocato un bang identico a un'esplosione, ha suscitato paura soprattutto tra Lombardia e Ticino. Il panico da attentati si è propagato a macchia d'olio. A Bergamo è stato evacuato il Tribunale. A Varese e Como diverse scuole. In Brianza anche alcune aziende.

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