La decisione fa parte di un piano di ristrutturazione che prevede la riduzione della capacità produttiva globale
Nissan valuta la chiusura di due impianti nella prefettura di Kanagawa, a sud di Tokyo, nell'ambito dei piani di ristrutturazione annunciati a inizio settimana.
Lo anticipa l'agenzia Kyodo che cita una fonte aziendale, individuando lo stabilimento di Oppama a Yokosuka, dove l'azienda ha iniziato tra le prime case auto a produrre veicoli elettrici, e lo stabilimento di Shonan della controllata Nissan Shatai, a Hiratsuka, che costruisce veicoli commerciali. Insieme le due fabbriche rappresentano circa il 30% della capacità produttiva nazionale di Nissan. Secondo la fonte, i livelli operativi dei due stabilimenti sono inferiori a quelli di altri impianti nazionali, a causa della contrazione delle vendite dei modelli prodotti in loco.
I due impianti sono le ultime fabbriche di veicoli completati di Nissan a Kanagawa, dove l'azienda ha avviato la propria attività nel 1933. Se venissero chiusi, segnerebbero la prima serrata di uno stabilimento della casa automobilistica in Giappone dalla chiusura dell'impianto di Musashimurayama, a ovest di Tokyo, nel 2001. Per quanto riguarda le attività all'estero, Nissan ha già annunciato la chiusura di uno stabilimento in India e di un altro in Argentina.
In occasione della conferenza stampa di martedì nell'ambito dei risultati finanziari, Nissan - alle prese con le scarse vendite negli Stati Uniti e in Cina, ha dichiarato che ridurrà il personale totale di circa il 15% e ridimensionerà il numero dei suoi stabilimenti automobilistici da 17 a 10 entro l'anno fiscale 2027. Tagli riguarderanno anche la capacità produttiva globale, escludendo la Cina, del 30% per arrivare a 2,5 milioni di unità entro l'anno fiscale 2027.