Economia

Syngenta registra un aumento del 18% dell'EBITDA nel primo trimestre

Fatturato stabile a 7,3 miliardi di dollari, con un contributo significativo dal mercato USA e costi ridotti delle materie prime

30 aprile 2025
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Fatturato sostanzialmente stabile ma redditività in aumento nel primo trimestre per Syngenta, colosso agrochimico (svizzero, ma in mani cinesi) specializzato soprattutto in sementi e prodotti fitosanitari.

I ricavi si sono attestati a 7,3 miliardi di dollari (6,0 miliardi di franchi), l'1% in meno dello stesso periodo del 2024 (+3% in valute locali), emerge da un comunicato diffuso oggi dal gruppo. Il risultato operativo Ebitda (cioè prima di interessi, imposte, svalutazioni e ammortamenti) è salito del 18% a 1,4 miliardi di dollari, una progressione che lievita ulteriormente al 26% considerando il dato al netto dell'influsso dei cambi. Non sono state fornite indicazioni circa l'utile netto. Il gruppo ha approfittato in particolare della ripresa del mercato statunitense, spiegano i vertici; ha dato il suo contributo anche il minore costo delle materie prime.

La società Syngenta è nata nel 2000 dalla fusione delle divisioni agrochimiche dei giganti farmaceutici AstraZeneca e Novartis, unendo attività con radici che risalgono a 250 anni or sono. Un tempo quotata alla borsa svizzera, l'impresa è stata rilevata nel 2017 dal gigante cinese ChemChina per 43 miliardi di dollari. Oggi il gruppo, che ha circa 56'000 dipendenti in oltre 90 nazioni, è registrato in Cina e ha sede amministrativa a Basilea. Il conglomerato è composto di quattro unità: Syngenta Crop Protection (sede in Svizzera), Syngenta Seeds (Usa), Adama (Israele) e Syngenta Group China (Cina).