Economia

Ubs, utile record grazie ad acquisizione Credit Suisse

Dai calcoli preliminari emerge un profitto contabile di 35 miliardi di dollari. Nel frattempo il Fondo sovrano del Qatar valuta un'azione di risarcimento

Miliardi... sulla carta
(Keystone)

Ubs si appresta a realizzare un gigantesco utile record, perlomeno a livello contabile, sulla scia dell'acquisizione di Credit Suisse (Cs): si parla di 35 miliardi di dollari (31 miliardi di franchi), stando alle comunicazioni della banca alla Sec, l'autorità americana di vigilanza dei mercati finanziari. In un documento di circa 100 pagine consegnato alla Sec, Ubs valuta il prezzo totale dell'acquisto (al 5 maggio) in circa 3,5 miliardi di dollari. Ma poiché alla data dell'acquisizione le attività di Credit Suisse hanno un valore nettamente superiore ai citati 3,5 miliardi, Ubs realizzerà un ampio utile contabile. Questo cosiddetto avviamento negativo (o badwill) è quantificato nel documento in 34,8 miliardi di dollari. Tale valore è stato determinato sulla base del fair value (cioè il giusto valore di mercato) stimato per le attività acquisite, pari a 38,2 miliardi, delle passività assunte e del corrispettivo trasferito.

Dai calcoli preliminari emerge quindi un profitto di 35 miliardi. Se questo possibile utile contabile sarà già inserito nel secondo trimestre dipenderà probabilmente dal fatto se l'acquisizione sarà già stata completata entro la metà dell'anno. Ubs ipotizza che effettivamente ciò avverrà. Al momento, tuttavia, manca ancora l'approvazione delle autorità finanziarie dei vari paesi.

Stando al Tages-Anzeiger gli investitori non dovrebbero comunque farsi abbagliare dall'utile contabile storico, che non dice nulla sulla redditività di entrambi gli istituti. Al contrario, secondo le sue stesse informazioni, Ubs sta rilevando una grande banca che continua a essere in perdita: inoltre la scissione in varie parti e l'integrazione rischia di assorbire ingenti somme e di costare migliaia di posti di lavoro.

Fondo sovrano Qatar pensa ad azione di risarcimento

Il fondo sovrano del Qatar sta facendo esaminare ad avvocati se e in che misura avanzare richieste di risarcimento nei confronti della Svizzera, per le perdite subite a seguito della fusione del Credit Suisse con Ubs "imposta" dalle autorità. La Qatar Investment Authority (Qia) è il secondo azionista del Credit Suisse, con una quota di poco inferiore al 7%. L'entrata della Qia in Credit Suisse risale alla crisi finanziaria del 2008.

Nel frattempo in Svizzera l'idea di istituire una Commissione parlamentare d'inchiesta (Cpi) sull'acquisizione del Credit Suisse da parte di Ubs si fa sempre più concreta: anche l'Ufficio del Consiglio degli Stati si è espresso a favore di questa ipotesi.

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