Economia

Per Swatch nel 2020 il primo rosso da quasi 40 anni

Il colosso degli orologi ha subito lo scorso anno una perdita di 53 milioni di franchi. Hanno inciso chiusure dei negozi e restrizioni di viaggio

(Ti-Press)
28 gennaio 2021
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La crisi del coronavirus ha fatto scivolare Swatch nelle cifre rosse per la prima volta da quasi 40 anni. Il maggiore produttore al mondo di orologi ha subito nel 2020 una perdita di 53 milioni di franchi, a fronte dell'utile di 748 milioni dell'anno precedente.

Per ritrovare un disavanzo nella storia aziendale occorre risalire al 1983, anno della fondazione dell'impresa nella sua forma attuale e del lancio dell'orologio di plastica Swatch.

Le misure di contenimento della pandemia, le chiusure di negozi e le restrizioni di viaggio hanno duramente inciso sull'attività del gruppo, che - stando ai dati diffusi oggi - ha chiuso l'anno della pandemia con una flessione dei ricavi del 32% a 5,6 miliardi di franchi.

Nell'esercizio in corso l'azienda di Bienne (BE) prevede che vi sarà un forte recupero della domanda: la dirigenza ritiene così possibile che le vendite in valute locali tornino ad avvicinarsi ai livelli pre-pandemici del 2019. Anche i margini di profitto dovrebbero nettamente migliorare.

Visto il cattivo andamento del 2020 il consiglio di amministrazione propone però intanto di abbassare il dividendo, da 5,50 a 3,50 franchi. Per quanto atteso, questo passo non è piaciuto agli investitori, che hanno guardato anche ai giudizi critici degli analisti: i dati sono peggiori sia delle attese, sia di quanto presentato da altri colossi del cosiddetto segmento del lusso quali Richemont e LVMH. Di conseguenza il titolo Swatch è arrivato a perdere quasi il 4% in borsa.

Swatch è l'azienda produttrice di orologi più importante del pianeta in termini di articoli finiti immessi sul mercato. Gestisce 18 marchi (tre esempi: Omega, Tissot, Longines) e dà lavoro a oltre 36'000 persone nel mondo. La società è stata fondata da Nicolas Hayek (1928-2010), imprenditore di origini libanesi, nato e cresciuto a Beirut e trasferitosi nel 1949 con la sua famiglia in Svizzera. Suo figlio Nick Hayek è attualmente Ceo del gruppo, mentre la figlia Nayla Hayek è presidente del consiglio di amministrazione. L'operato degli Hayek, secondo gli storici economici, ha contribuito in maniera determinante a salvare il settore elvetico degli orologi, che alla fine degli anni 70 era andato in crisi sulla scia della produzione asiatica a basso costo.

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