Il colosso farmaceutico spiega che il crollo è dovuto a una plusvalenza netta derivata dalla cessione della joint venture Otc nell'anno precedente
Il colosso farmaceutico Novartis nel 2019 ha registrato un giro d'affari in aumento del 6%, rispetto all'anno precedente, a 47,4 miliardi di dollari, ma l'utile netto è sceso del 44% a 7,1 miliardi, indica il gruppo renano in una nota odierna.
Il crollo, spiega Novartis, è dovuto a una plusvalenza netta una tantum derivante dalla cessione della joint venture Otc ('Over The Counter', che riunisce la divisione dei farmaci da banco) – gestita assieme alla britannica Gsk – nell'anno precedente. Escludendo questa voce, viene aggiunto, l'utile netto è sostanzialmente in linea con l'anno precedente.
A tassi di cambio costanti, il fatturato del colosso renano è aumentato del 9%. A trascinare il gruppo è stata soprattutto la divisione 'Innovative Medicines', che ha registrato una crescita dell'8% a 37,7 miliardi di dollari, grazie in particolare alla buona performance delle vendite del farmaco contro la psoriasi Cosentyx e di altri prodotti che hanno raggiunto lo status di blockbuster.
Sandoz, specializzata nei farmaci generici, ha realizzato un fatturato di 9,7 miliardi, in calo dell'1%. Secondo Novartis, ciò è da ricondurre alla pressione sui prezzi nel mercato statunitense.
Il risultato operativo Ebit è progredito dell'8% a 9,1 miliardi, precisa Novartis. Il risultato operativo core, al netto di acquisizioni e fattori straordinari, è aumentato del 12%, a 14,1 miliardi di dollari, e l'utile netto core del 11% a 12,1 miliardi.
"Novartis ha presentato un 2019 eccezionale. La forte crescita delle vendite ha determinato un aumento a due cifre dell'utile netto core e del free cash flow", commenta il Ceo del gruppo, Vas Narasimhan, citato nel comunicato. "Guardando al futuro, prevediamo di sostenere la nostra crescita a lungo termine e l'espansione dei margini", sottolinea il top manager, aggiungendo che attualmente sono in corso o imminenti 15 nuovi lanci sul mercato.