Economia

Ex dipendente di Ubs a processo per spionaggio economico e violazione del segreto bancario

6 settembre 2016
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Il Ministero pubblico della Confederazione ha incriminato un ex dipendente dell’Ubs, accusandolo di spionaggio economico e violazione del segreto bancario per aver fornito dati su clienti della banca a inquirenti tedeschi alla ricerca di evasori fiscali.

L’atto d’accusa è stato trasmesso a fine luglio al Tribunale penale federale (Tpf) di Bellinzona, ha indicato oggi l’Mpc all’ats, confermando informazioni dei giornali "Tages-Anzeiger" e "Der Bund".

Sull’uomo – precisa la Procura federale – pendono i seguenti capi d’accusa: spionaggio economico qualificato (art. 273 CP), violazione del segreto di fabbrica o commerciale (art. 162 CP), violazione del segreto bancario (art. 47 della legge sulle banche), riciclaggio di denaro (art. 305bis CP) e possesso illecito di munizioni (art. 33, 1a della Legge federale sulle armi). Al riguardo non fornisce indicazioni concrete, rilevando che la competenza per eventuali informazioni è ormai passata al Tpf.

Secondo le informazioni dei due quotidiani – che citano a loro volta media e documenti giudiziari d’oltre Reno e fanno in particolare riferimento a un procedimento contro il 76enne noto agente privato tedesco Werner Mauss – l’ex dipendente di Ubs avrebbe venduto nel 2012 informazioni riguardanti ricchi clienti alle autorità del Land Renania settentrionale (o Nordreno)-Vestfalia. Grazie a questi dati sarebbero state identificate 772 fondazioni aventi relazioni bancarie con l’Ubs e 550 persone detentrici di conti privati presso la grande banca elvetica.

Il Land tedesco in questione ha più volte acquistato in passato dischetti provenienti dalla Svizzera con informazioni insider su clienti bancari, creando parecchia inquietudine tra gli evasori fiscali. Circa 22’000 si sono autodenunciati. L’operazione si è rivelata finanziariamente fruttuosa per la Renania settentrionale-Vestfalia: nel giro di un po’ più di cinque anni e mezzo nelle casse del fisco di questo Land sono entrati circa 2,1 miliardi di euro supplementari.

Secondo il suo ministro delle finanze Norbert Walter-Borjan (Spd) il Land ha incassato dalla sola Ubs 300 milioni di euro di multa, ai quali si aggiungono altri 150 milioni versati da Credit Suisse e 50 milioni pagati dalla Banca Julius Bär.

Lo scorso aprile l’amministrazione delle finanze della Renania Settentrionale-Vestfalia aveva fatto sapere di aver ceduto a 27 Paesi stranieri dati riguardanti conti sospetti in Svizzera per un ammontare globale di circa 100 miliardi di franchi. Il 5 agosto si è appreso che il fisco del Land tedesco ha messo a disposizione di 19 Paesi europei dati di oltre 100 mila conti sospetti in banche situate in Lussemburgo e Svizzera.

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