Dib. elettorale

La Chiasso del futuro

Verso le comunali del 5 aprile

2 marzo 2020
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Candidato al Municipio di Chiasso per Us-I Verdi

Vivere alla frontiera significa accettare pregi e difetti di un territorio e di una società che molto offrono e altrettanto tolgono. Chiasso deve cercare di trarre il massimo da ciò che ha ereditato e, per riuscirci, deve fare scelte strategiche chiare e prendere direzioni precise.

Da Chiasso a Lugano il territorio soffoca a causa dell’inquinamento e del traffico: in determinati orari è impossibile muoversi e in qualsiasi momento della giornata è sufficiente un battito d’ali di una farfalla per mandare in tilt il sistema viario. La qualità dell’aria è pessima e i giorni in cui i limiti dell’ordinanza contro l’inquinamento sono superati non si contano ormai più.

È evidente che questo è un problema sovracomunale, ma ognuno di noi nel suo piccolo può innescare processi virtuosi. Personalmente non credo che la soluzione prospettata di una terza corsia autostradale fra Mendrisio e Lugano sia giusta: nel caso sia dinamica, significherebbe unicamente spostare il problema più a nord; nel caso sia definitiva, sancirebbe un ulteriore aumento del traffico.

L’obiettivo deve essere piuttosto quello di togliere le auto dalle strade, investendo nel trasporto pubblico e nel prolungamento di AlpTransit a sud di Lugano, e imponendo alle aziende piani aziendali di mobilità seri e performanti.

Il trasporto pubblico è la chiave di volta e deve essere ancora più capillare, meno caro, più efficiente; si deve inoltre puntare sulla condivisione delle auto (car pooling, car sharing) e delle biciclette, creando piste ciclabili degne di questo nome. L’ambiente che ci circonda è il bene più prezioso che abbiamo, perché determina in primo luogo come viviamo: la Sinistra e I Verdi si battono da sempre in difesa del territorio – i Chiassesi ricorderanno sicuramente le battaglie di Sos Ambiente – e sono pronti a impegnarsi ulteriormente!

Le autorità scelgano da che parte andare in maniera chiara: strada o ferrovia? Certo, in alcuni campi le decisioni sono prese dalla Confederazione o dal Cantone, ma la popolazione, attraverso i Comuni, ha la possibilità di far sentire la propria voce, certo improntata al pragmatismo, ma decisa. Una risolutezza che i cittadini devono chiedere anche ai loro Comuni, che devono spingere verso l’aggregazione, perché solo Comuni forti possono avere una effettiva forza contrattuale con le istituzioni di livello superiore.

È finito il tempo in cui un Municipio poteva interessarsi unicamente al proprio territorio e la comunità pensare essenzialmente a sé. Oggigiorno i problemi sono quantomeno sovracomunali e la risposta non può che essere adattata ai tempi, perché temi quali l’ambiente, il trasporto e la pianificazione territoriale esigono risposte che superano ampiamente i limiti del proprio piccolo territorio giurisdizionale. “Uno per tutti, tutti per uno” è il motto della Svizzera che campeggia sulla volta di Palazzo federale: sarebbe tempo di realizzarlo anche alle nostre latitudini, per dare alla nostra regione e ai suoi cittadini un futuro migliore.

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