Il cantautore bolognese ha rivelato il perché della sua assenza: la scoperta del male, le cure, l'esperienza con gli altri malati oncologici
Un tumore al polmone: questo il nemico che ha tenuto il cantautore italiano Luca Carboni lontano dalle scene per due anni. A rivelarlo lo stesso musicista bolognese in un'intervista al Corriere della Sera. «Un po’ di tosse che non passava, la decisione di fare una lastra. Uno choc. Sono rimasto senza parole, quella malattia sta nella nostra vita, ma pensi che a te non toccherà mai. Improvvisamente tutto è cambiato». Così Carboni racconta la scoperta della malattia, durante l'incisione del nuovo album. Un tumore «grande, difficile da operare», racconta. Poi la chemioterapia, che ha permesso di ridurre la massa tumorale, quindi l'operazione per l'asportazione con la nota positiva dell'assenza di metastasi, e infine l'immunoterapia.
Quella che per l'artista è stata «un'esperienza drammatica senza provare dolore», fonte, in ogni caso, di profonde riflessioni: «Ho frequentato oncologia, ho vissuto le storie di tanti malati. Il tumore non è un’esperienza individuale, ma collettiva. Non puoi sentirti guarito se non è guarito l’altro, la persona che avevi a fianco mentre facevi le flebo. In questi anni ho pregato per me, ma anche per chi condivideva il mio stesso percorso. Come un mio amico dell’isola d’Elba, che ha scoperto il mio stesso male ma non ce l’ha fatta».
«Non mi sono piegato alla disperazione, che pure conviveva con me, ho combattuto – spiega ancora il cantautore emiliano —. Ho smesso di fumare, ho camminato tanto. Andavo sull’Appennino e cercavo paesaggi che rendessero ancora più forte il mio rapporto con la vita. La natura mi ha aiutato. L’arrivo della neve, l’irrompere della primavera. Trovavo sentieri impervi e fantastici che mi ricordavano la bellezza delle cose del mondo. Erano iniezioni di fiducia, erano stimoli a non mollare. Poi mi ha aiutato molto la pittura, che è sempre stata la mia altra passione».
Passione che sarà anche l'occasione del "rientro nel mondo" del cantautore, con una mostra a novembre nella "sua" Bologna, in coincidenza con i quarant'anni dall'uscita del primo album. E sempre dal capoluogo emiliano Carboni intende ripartire per il ritorno sulla scena musicale: «Mi piacerebbe che la prima data fosse a Bologna, la mia città. Bologna non è solo una città, è un modo di essere, la tua educazione, i tuoi tempi, il tuo modo di guardare il mondo. Bologna è una regola ma, soprattutto, è un’occasione».