laR+ La recensione

‘La Rondine’, opera nata in tempo di guerra

Inaugura le celebrazioni per il centenario della morte di Giacomo Puccini (1924-2024), vista al Teatro alla Scala (fino al 20 aprile)

Nella Parigi del Secondo Impero
(Brescia e Amisano)
11 aprile 2024
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Con La Rondine, opera fra le meno note e meno rappresentate di Giacomo Puccini, il Teatro alla Scala inaugura le celebrazioni per il centenario della morte del compositore. Scritta tra il 1914 e il 1917, l’opera subisce durante la stesura i contraccolpi del conflitto mondiale. Attirato da una generosa proposta viennese, ma deciso a non voler mettere mano a un’operetta, il musicista affida un soggetto pervenutogli dalla capitale austriaca al librettista Giuseppe Adami affinché gli prepari un libretto privo di dialoghi parlati. Lo scoppio della guerra nel 1914 trova Puccini intento al lavoro e ben lieto della neutralità italiana. Coinvolto in una protesta contro l’invasione del Belgio da parte della Germania, mentre l’opinione pubblica tedesca chiede a gran voce il boicottaggio delle sue opere, Puccini (che in una lettera a Tito Ricordi rivela di essere germanofilo, ma di aborrire la guerra) si affretta a smentire, causando l’ira della destra nazionalista francese che a sua volta chiede di bandire le sue opere dai teatri d’oltralpe. Intanto l’Italia scende in guerra e Puccini, d’accordo con i committenti del Paese divenuto nemico, rimanda la prima della Rondine a dopo lo guerra. Ne conclude la scrittura nel 1916 ma deve attendere il ‘17 per andare in scena in territorio neutrale, al Teatro dell’Opera di Montecarlo, con pieno successo di pubblico e critica. Com’era suo costume, il compositore intervenne successivamente sul suo lavoro e ne fece tre versioni con tre diversi finali.

Da poco tempo siamo in possesso di una quarta versione, la sola autografa e ritenuta l’originale, rinvenuta nel lascito di Simonetta Puccini, pronipote del Maestro scomparsa qualche anno fa. E su questa versione si fonda l’allestimento scaligero, che prosegue il lungo e appassionato lavoro di Riccardo Chailly su un autore molto amato negli anni. Considerata composizione ibrida e problematica, per decenni La Rondine ha fatto fatica ad affermarsi. E’ stato il musicologo Michele Girardi a riconoscerla, già nel suo saggio su Puccini del 1995, in quanto commedia lirica autentica dell’ultima stagione del melodramma, e pienamente riuscita.

Siamo nella Parigi del Secondo Impero, dove Magda, giovane donna che vive nel lusso procuratole da Rambaldo, maturo amante, si concede una scappatella sentimentale con uno studente squattrinato, Ruggero, scambiandola per amore. Quando lui le propone il matrimonio prospettandole una vita in provincia tra l’orticello e i mocciosi pargoli, la giovane capisce che non è cosa per lei e, rivelatogli il suo disinvolto passato, se ne fugge via per tornare al nido di Parigi, lasciandolo in lacrime ma prossimo alla guarigione. Alla coppia dei protagonisti si affianca quella formata da Lisette, cameriera di Magda, e Prunier, poeta e filosofo, che suggerisce in maniera più o meno esplicita alla fuggitiva il rientro alla base e ai quattrini di Rambaldo. Non un trionfo dell’amore, dunque, ma una disincantata riflessione sull’amore stesso e sulla vita, forse anche un ripensamento dell’autore sul suo passato. Certamente una commedia che ben si presta all’allestimento festoso, colorato, vagamente da musical –specialmente nel secondo atto- proposto da Irina Brook, che usa l’espediente del ‘teatro nel teatro’ per mostrare una compagnia che mette in scena La Rondine in un padiglione all’aperto, di quelli che adornano i pittoreschi moli di fine Ottocento nelle città di mare in Inghilterra. Scene bellissime e costumi sono di Patrick Kinmonth. C’è una regista in scena (alter ego di Irina), e ci sono gli interpreti, la molto espressiva e accorata Mariangela Sicilia nei panni di Magda, la Lisette bionda e svampita di Rosalia Cid, il Ruggero di Matteo Lippi e il divertente ma troppo leggero Prunier di Giovanni Sala. Riccardo Chailly dirige con amoroso e bandistico fragore l’ Orchestra e il Coro del Teatro alla Scala.

La Rondine alla Scala volerà fino al 20 aprile.