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Freddie & The Cannonballs, una terapia chiamata ‘Hold On’

Un nuovo brano dal potere salvifico e una nuova candidatura, quella allo Swiss Blues Award: parola al bandleader, Federico ‘Freddie’ Albertoni

Seduto, al centro, c’è Albertoni
5 gennaio 2024
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Autoprodotto, registrato in presa diretta, sezione fiati aggiunta in un secondo tempo e poi tutto a New Orleans dall’amico Chris Butcher, per la firma trombonistica, e in altra parte degli Stati Uniti per il mastering. Sono i dettagli prettamente tecnici di ‘Hold On’, brano scritto e arrangiato da Freddie (al secolo Federico Albertoni) di Freddie & The Cannonballs insieme a Mad Mantello, chitarrista e arrangiatore della band ticinese, oltre che ‘mixatore’ del pezzo. Lo si ascolterà dall’8 gennaio, riconoscendo la familiarità del suono, la rilassatezza dei tempi e dei modi, ed entrando nell’intimità condivisa da Freddie, curato dal potere salvifico della musica, ancor più da quello del blues.

Venticinque anni fa

«Come spesso accade quando si scrive un blues, o perlomeno come spesso accade a me – spiega Albertoni – si vuole affrontare ed elaborare quei piccoli elementi problematici e frustranti che caratterizzano la quotidianità di un musicista. Quelle cose che caratterizzano “quei giorni”, i giorni no». Quei giorni in cui “you just can’t get it right / no matter how hard you try”, dal testo scritto di suo pugno, i giorni in cui tutto va storto, non importa quanto tu ti spenda perché vada diversamente. E se è una perdita umana da raddrizzare, per quanto tu ti spenda non è qualcosa che si possa raddrizzare in un attimo: «La finalità e la portata di un testo non può essere, per natura, troppo roboante e ambiziosa, quando si parla di un genere ancorato così saldamente nella vita di tutti i giorni. Questa volta, però, mi si sono aperte porte inaspettate durante la scrittura del brano. Sorprendentemente, perché mai sono riuscito o ho voluto farlo in passato, mi sono accorto che stavo scrivendo del lutto che ha colpito la mia famiglia ormai quasi venticinque anni fa, quando mio fratello Raffaele, allora 18enne, morì per un incidente in motocicletta. Malgrado ci siano alcuni riferimenti precisi a quei momenti cupi, per esempio il mio trascinare i piedi durante il funerale (“Draggin’ my feet in a black parade”, ndr), come raccontatomi di recente da una persona a me molto cara, a pervadere il testo è la fitta nebbia malinconica che a volte, ancora oggi, si deposita nelle giornate della mia famiglia. Momenti in cui, l’abbiamo imparato, si deve tener duro».

‘Hold On’, traducibile con “aspetta”, ma anche “tieni duro”, “resisti”. Quando ci ha annunciato la nascita del brano, Freddie lo ha subito definito “una terapia”: «Nella scrittura ho avvertito il risaputo potere curativo, quasi salvifico, della parola. Parlare e scrivere delle cose più dolorose fa bene. Nell’ascolto del brano c’è l’abbandono alla malinconia, senza disperazione o esasperazione. Anche questo fa bene. Nel suonare e cantare il brano dal vivo, infine, c’è il trasporto e l’energia data dalla musica suonata con il gruppo, sempre con una finalità espressiva legata al brano».

Awards

Carica della sua portata umana, ‘Hold On’ segna un altro capitolo nella storia di Freddie & The Cannonballs. Vincitrice dello Swiss Blues Challenge 2021, la band ticinese prova ad alzare il tiro con la candidatura al prestigioso Swiss Blues Award: «È stata una vera gioia e una grande sorpresa», commenta Freddie. «Lo Swiss Blues Challenge è stato una “battle of the bands”, mentre questa nomination è un riconoscimento per quanto svolto nel corso degli anni. Una sorta di premio alla carriera, e visti i miei nemmeno quarant’anni, puoi capire la sorpresa. A quanto pare, ha inciso in questa nomination anche il mio programma radiofonico sulla musica nera» (‘Melting Pot’, in onda su Rete Uno, ndr). Sul sito del premio, insieme a quelle di Manu Hartmann e Justina Lee Brown, c’è la foto di Albertoni: «Anche se formalmente la nomination è a nome mio, io la interpreto assolutamente come un traguardo raggiunto da Freddie & the Cannonballs come band. Cosa potrebbe mai fare un povero bassista senza questi musicisti fantastici?».

‘Hold On’ avrà vita digitale propria, prima di aggiungersi ad altri due o tre brani, da incidersi nel segno del nuovo suono dei Cannonballs, «un blues contaminato dal soul e rhythm’n’blues Memphis style». Gli amanti della musica in forma fisica, comunque, possono sognare «un bel vecchio 45 giri» il cui lato A sarà ‘Hold On’ e il lato B uno dei nuovi brani. Se ne avrà notizia da febbraio in avanti, aspettando che lo Swiss Blues Award, dopo Marco Marchi, vincitore dell’edizione 2022, possa ‘suonare’ ancora una volta ticinese.

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