
Ventuno giorni dopo Elisa Netzer, la prima edizione di Verbano Musica Estate, rassegna musicale per giovani interpreti pensata e diretta da Tommaso Maria Maggiolini s’inchina e saluta, affidando il suo quarto e ultimo atto, quello di domenica 27 giugno alle 17 nella Chiesa del Collegio Papio di Ascona, all’Orchestra da camera Canova diretta da Enrico Saverio Pagano, con Sabrina Cortese, soprano. Giovane è la rassegna, giovane l’Orchestra Canova – età media 25 anni, definita da Repubblica “una delle migliori realtà giovanili in circolazione” – e giovane pure il suo direttore, classe 1995, inserito dalla rivista Forbes Italia tra i 100 under 30 leader italiani del futuro. Giovane è anche il protagonista del concerto, il 15enne Mozart nel Belpaese della seconda metà del Settecento ad ‘assorbire’ la tradizione italiana. Andando per ordine...
Enrico Saverio Pagano: vuole presentarci lei l’Orchestra da Camera Canova?
L’Orchestra Canova è stata fondata da me e da altri musicisti nel 2014. Al tempo avevo 19 anni e, più o meno, questa era l’età dei musicisti dell’orchestra. Ora siamo cresciuti e la composizione dell’ensemble è leggermente cambiata. A comporla sono elementi che hanno studiato principalmente nei conservatori della Lombardia e anche di quello di Lugano. Posso dire che l’orchestra è cresciuta insieme a noi: da luogo in cui s’imparava a fare musica insieme, è diventata una compagine di giovani professionisti che hanno terminato il loro percorso di studio e si devono affacciare a un mondo del lavoro che, oggi, è ancor più complesso di quanto non fosse in passato, ma anche solo due anni fa, per le note ragioni pandemiche.
Ragioni pandemiche andate a incidere su una fase molto importante per i giovani musicisti...
Sì. Non si tratta semplicemente di un’attività professionale avviata, e con rapporti di collaborazione avviati: per noi, ogni concerto significa la possibilità d’instaurare legami nuovi e da ogni concerto a volte ne nasce un altro, o altri due. Dunque, siamo stati privati di tutte quelle opportunità già calendarizzate e, in più, si è rimandato quel che sarebbe significato fare quei concerti già previsti.
Venendo ad Ascona: cosa si ascolterà?
Riproporremo un programma che significa molto per noi, dedicato al Mozart italiano. Nel corso della sua vita, che non è stata molto lunga, Mozart si recò tre volte in Italia con risultati fondamentali per la sua maturazione artistica e umana. L’Italia rappresentò per lui il passaggio da bambino prodigio esecutore sul fortepiano e sul violino a compositore. A Bologna studiò il contrappunto con Padre Martini, appropriandosi di quella tradizione che in Italia nasce da Palestrina e prosegue nei secoli, entrando in contatto con il teatro e con l’opera italiana. Lungo questi viaggi, tra il 1770 e il 1773, Mozart scrisse tanta musica: lo scopo di questo concerto è proprio quello di riunire alcuni esempi di questa musica scritta all’età di 15 anni e poco più, durante le sue peregrinazioni italiane. In programma sono due sinfonie, la K112 in apertura concerto, scritta a Milano nel 1772, la K83, scritta a Roma nel 1770. Poi, con il soprano Sabrina Cortese, eseguiremo un’aria da ‘La Betulia liberata’, uno dei due oratori scritti da Mozart, intitolata ‘Quel nocchier che in gran procella’, e il brano più noto di questo programma, l’Exsultate, jubilate!, scritto a Milano nel 1773 per il castrato cantore Venanzio Rauzzini.
‘The Paisiello Academy’ è, invece, il vostro cd uscito per Sony Classical in maggio: di che si tratta?
L’album vuole ricostruire l’accademia musicale del Settecento, momento in cui un compositore si mostrava in tutte quante le sue abilità, l’autore di concerti per strumento e orchestra, l’autore di sinfonie e arie da opera. È un progetto portato avanti insieme alla giovanissima pianista Ginevra Costantini Negri e al mezzosoprano Manuela Custer. La particolarità aggiunta è che, oltre ai concerti per pianoforte e orchestra di Paisiello, nel nostro caso il quarto e il secondo, come da ordine del cd, sono racchiuse tre sinfonie e due arie inedite, mai registrate prima, scovate in diverse biblioteche italiane, in particolare alla Biblioteca Nazionale Marciana a Venezia, trascritte e registrate per la prima volta. Questo anche come segno del fatto che il patrimonio musicale italiano, soprattutto per quel che riguarda il Settecento, viene trascurato e invece ha pagine di grande valore.
Ascona è una ‘prima’ assoluta per voi in Svizzera, anche se non siete distanti...
Sì, l’orchestra ha come sede stabile Varese, e il suo bacino d’utenza fa riferimento a Milano ma pure a Lugano, scuola d’eccellenza da cui provengono strumentisti svizzeri e anche italiani. È vero, Verbano Musica Estate segna il nostro debutto assoluto in Svizzera. Con Tommaso Maria (Maggiolini, ndr) abbiamo iniziato una collaborazione a lungo termine che ci vede come orchestra in residenza, dimensione che abbiamo accettato con grande piacere e per la quale, ogni anno, chiuderemo il festival con programmi su cui stiamo già lavorando.
Una doppia residenza, la vostra: siete già ensemble in residenza della IUC – Concerti alla Sapienza di Roma...
Esatto, e ne siamo felici. Le residenze sono attestazioni di fiducia e consentono di lavorare con musicisti di grande livello, come accadrà a Roma con Gloria Campaner il prossimo autunno. Per il 2022, a questo proposito, sto cercando di realizzare una co-produzione tra le due realtà, per portare lo stesso concerto prima a Roma e poi a Locarno.
Enrico Saverio Pagano