Spettacoli

È morto il pianista jazz McCoy Tyner, quello di Coltrane

Quando ricordate pezzi come 'My Favorite Things' e 'A Love Supreme' è anche a lui che pensate. D'altronde ha influenzato tutto il modern jazz

(Wikimedia)
6 marzo 2020
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È morto a 81 anni in New Jersey McCoy Tyner, uno dei geniali e influenti pianisti jazz di tutti i tempi. Fu parte del leggendario quartetto di John Coltrane negli anni '60. Il 'New York Times' lo ricorda così:

"Il modo di fare di Tyner era modesto, ma il suo suono era ricco, percussivo e serio. Quel suono contribuì a creare l'atmosfera della musica di Coltrane e, per certi versi, di tutto il jazz degli anni '60 (quando pensate a coltrane che suona 'My Favorite Things' o 'A Love Supreme', probabilmente state pensando al sound di Tyner tanto quanto al sax di Coltrane)".

Nato nel 1938, convertito all'Islam attorno a diciott'anni, a ventuno si unì al quartetto di Coltrane. Ne uscirono i grandi classici del saxofonista: A Love Supreme, Crescent, Coltrane Live at Birdland, Ballads, Impressions.

Si allontanò nel 1965, scontento del fatto che Coltrane avesse allargato il gruppo rendendolo a suo avviso troppo caotico e sacrificando il piano. Successivamente registrò con la leggendaria Blue Note l'album 'The Real McCoy' – un'espressione che gli americani usano per dire "l'originale", "quello vero" –, disco noto per lavori seminali come 'Passion Dance,' 'Search for Peace' e 'Blues on the Corner':

È invece del 1973 'Enlightenment', registrato dal vivo al Festival di Montreux: memorabile 'Walk Spirit, Talk Spirit':

Ostile all'elettronica, ai sintetizzatori e ai ritmi rock e disco, disse una volta della sua musica:

"Suono quello che vivo. Perciò, esattamente come non posso prevedere che esperienze farò, non posso prevedere neppure la direzione della mia musica. Voglio solo comporre e suonare il mio strumento come mi va".

 

 

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