Amadeus (in anticipo) svela i nomi di Sanremo

Claudio Baglioni non c’è più. Oggetto in questi giorni di uno squallido attacco di Antonio Ricci che a ‘Striscia la notizia’, in nome di un odio personale, prova a svelare i segreti di Pulcinella dei cantautori – ispirarsi ai grandi della letteratura, sai che novità – il 70esimo di Sanremo è quest’anno nelle mani di Amadeus, bimbo davanti a un vecchio televisore a cantare le canzoni, e tutti a dirgli di stare zitto (nello spot Rai che lancia la manifestazione).

Per conoscere i Big, il conduttore aveva dato appuntamento al 6 gennaio e invece eccoli qui, forse per arginare la fuga natalizia di notizie; eccoli, alcuni di essi, la notte di San Silvestro a festeggiare il 2020 insieme ad Al Bano e Romina (ospiti a febbraio). Se il buongiorno si vede dalla mezzanotte, tira una certa aria di restaurazione, ma parlare delle canzoni del Festival della Canzone italiana senza conoscere nemmeno i titoli è puro calciomercato.

Limiteremo i giudizi all’essenziale, partendo da Maria De Filippi e i suoi derivati: a Sanremo 2020 canterà Alberto Urso (Amici 18) in nome del liric-pop; torna Elodie (Amici 15); esordisce Giordana Angi (Amici 18), torna anche Enrico Nigiotti, che da Amici 9 si autoeliminò per amore, per poi cantare, un anno fa, la bella ‘Nonno Hollywood’; è la prima volta anche per Riki (Amici 16), sex-symbol delle pre-adolescenti.

Indie, logorroici e numi tutelari

Pinguini Tattici Nucleari è uno di quei nomi dell’indie che spesso sono l’unica cosa buona della band. Non è il caso dei bergamaschi, che con i testi ci sanno fare e con gli strumenti molto più dello Stato Sociale (ci vuole poco). Nella speranza che l’Ariston non li trasformi in The Giornalisti, li si attende al varco come nel 2019 si attesero i pisani Zen Circus.

L’indie pop schiera l’esordiente (solo per Sanremo) Levante, quella di ‘Non me ne frega niente’, riuscito ritratto del leone da tastiera. Il mondo del rap schiera Achille Lauro piazzato e (probabilmente) vincente come pure Anastasio (ospite nel 2019); outsider è Junior Cally, noto ai più per lo slogan pacifista “Fanc*** la droga e viva la f***” (Concerto di Capodanno 2019, diretta tv); non è outsider Rancore, un anno fa a Sanremo in ‘Argentovivo’ con Daniele Silvestri.

Dalle nuove generazioni ai numi tutelari: i fan di Piero Pelù hanno preso con filosofia la presenza dell’ex-Litfiba in gara (l’umore generale di Facebook è “Con l’amaro in bocca, ti faccio i miei più sinceri auguri”); non sarà una novità per i plurivincitori Marco Masini e Francesco Gabbani, crea invece una certa tensione l’accoppiata Morgan-Bugo, crogiuolo di ego milanesi dal quale attendersi tutto (anche niente, se a Morgan esploderà la brocca). Tornano Diodato, Irene Grandi, Michele Zarrillo e Le Vibrazioni, così come il pianoman Raphael Gualazzi. Esordiente da figlio, già a Sanremo con papà Enzo, è Paolo Jannacci.

‘In galera!’

Sul palco che fu di Whitney Houston, salirà infine Elettra Lamborghini, dell’omonima dinastia automobilistica. La regina italiana del twerking – “parola inglese usata per indicare un tipo di ballo in cui il ballerino o la ballerina scuote i fianchi su e giù velocemente sul proprio asse verticale creando così un tremolio sulle natiche” (da Wikipedia, l’enciclopedia libera) – è colei che incarnò la rivincita dei milionari verso noi morti di fame nel format di Mtv ‘Riccanza’, programma che fu anche di Camilla Neuroni, la ticinese di “i poveri in Svizzera non ci sono, se ci sono sono nei bunker perché io non li vedo”. E se a San Silvestro le natiche della Lamborghini sono tremolate in playback, all’Ariston dovranno da regolamento tremolare dal vivo, per la felicità del decano dei giornalisti di Sanremo, che alle stonature dei cantanti si produce ogni anno nell’ormai noto ‘In galera!’ (se mai foste caduti nello sconforto, il 10 gennaio esce il nuovo album di Brunori Sas).